Sarebbe potuto essere il primo scooter dell’azienda italiana creato sulla meccanica Moto Guzzi | Altro che il T-max

Forse lo sanno davvero in pochi (l’unico motivo è che sono passati un po’ di anni)  ma due società di design, Beestudio e DSN (Design Service Network) si sono proposte, oltre che nel settore dell’automotive, anche nel settore degli scooter realizzando in toto e senza nessuno sponsor un prototipo come ‘omaggio all’italianità’ della Moto Guzzi. Ecco quello che sarebbe potuto diventare il T-Max della casa italiana.

Ci sono marchi che sono piuttosto conosciuti per un solo tipo di veicolo: nessuno si aspetterebbe mai di vedere in strada una supercar Fiat o un’utilitaria Ferrari – anche se in realtà è successo eccome! Invece è ciò che accadde a tre designer sognatori: Emanuele Nicosia, Eiji Hayashi ed Anna Visconti. Ecco tutta la storia.

Il primo scooter Moto Guzzi
Il primo scooter Moto Guzzi (fuoristrada.it)

La storia 

Sansone nacque da un sogno: il sogno di appassionati designer che vollero creare un veicolo a due ruote innovativo, che si proponesse all’interno del mercato veicolistico come una innovazione sotto vari punti di vista: stilistico e strutturale. Partendo da una meccanica reale, vera e funzionante, avrebbero avuto la possibilità di realizzare il loro intento progettuale. Dal 1998 al 1999 diedro vita allo studio di stile, il disegno della meccanica e il tipo di telaio. Crearono un prototipo in grado di essere un punto di inizio nell’ambito motociclistico, attraverso la progettazione e la costruzione di un veicolo a due ruote, con le caratteristiche sia di un maxiscooter che di una moto da strada.

DSN di Emanuele Nicosia e Beestudio di Anna Visconti pensarono di realizzare un prototipo di superscooter dedicato all’Italia, quindi utilizzando come motore e meccanica quanto di più prestigioso ci fosse. La scelta si diresse verso il Moto Guzzi Nevada 750 in quanto il motore a ‘V’, era la base ideale per il design del modello che stava nascendo dalla matita di Emanuele Nicosia. 

I designer si misero al lavoro progettando le forme, il design, i piani di forma e le modifiche strutturali. Acquistarono dalla Moto Guzzi un Nevada 750 e lo mandarono in Giappone per la realizzazione del prototipo. Ne derivò un anno di  viaggi, di incontri, di messe a punto. Il prototipo fu terminato e nuovamente tornò in Italia alla Beestudio di Torino.

Era nato Sansone.

Prima di presentarlo al Motorshow di Bologna nel 2000 Nicosia lo presentò alla Moto Guzzi, per farla partecipe di questa nuova tipologia motociclistica. 

Nel novembre del 2000 DSN e Beestudio lo presentarono ufficialmente all’interno del loro stand, con enorme risonanza da parte della stampa.

La rivista Motociclismo lo testò sulla pista di prova Pirelli a Vizzola Ticino e il pilota ne fu entusiasta, tanto che gli dedicò alcune pagine nel numero di novembre 2000.

L’anno successivo, Nicosia e Visconti effettuarono su Sansone un restyling della verniciatura rendendolo più attuale e presentandolo all’interno del loro stand nel corso dell’Intermot di Monaco di Baviera.

Sansone non fu né commissionato né prodotto da nessuno. Sansone non è mai entrato in produzione, è un prototipo unico.

Il prototipo Sansone nasce a Torino da Beestudio e Design Service Network. Per conoscere la storia, lo sviluppo e tutte le informazioni su questo eccezionale “scooterone”, bisogna capire il genio e la creatività da cui nasce, ovvero beestudio

Moto Guzzi Sansone
Moto Guzzi Sansone (fuoristrada.it)

Come spesso accade in questi casi purtroppo, Moto Guzzi non si dimostrò interessata alla messa in produzione.

Sansone è rimasto un esemplare unico, la Beestudio lo ha recentemente venduto attraverso la Bolaffi, e siamo certi che sia andato in buone mani, sicuramente da un appassionato  che lo ha saputo apprezzare.

Sansone rappresenta. “Un progetto di grande valore storico ed impatto estetico”, e, nell’evoluzione dei veicoli a due ruote, ha creato una sua speciale storia, da veri appassionati.

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