Erano gli albori dell’automobilismo italiano, un periodo in cui avere un’automobile in casa era un’utopia per pochi, fortunati ricchi. Proprio in quel periodo, nasce la casa che ha reso l’auto un bene alla portata di tutti.
Difficile immaginarlo oggi che le automobili si possono comprare anche con un mutuo o prendere in leasing ed è molto raro non riuscire a permettersene una se si ha un lavoro stabile ma secoli fa, viaggiare con la propria auto personale era un lusso riservato a pochi. Poi, una casa torinese ha cambiato tutto in Italia partendo praticamente da zero con questo modello. 
Una lunga storia
Attualmente, la torinese Fiat è un vero colosso economico nelle mani del Gruppo Stellantis, una realtà con una lunga e celebre storia che nel corso degli ultimi decenni si è espansa, arrivando ad assorbire due leggende italiane come Lancia ed Alfa Romeo. Difficile ricordare le sue umili origini che vanno ricercate in un periodo in cui l’auto era ancora un giocattolo per ricchi!
La casa italiana Fiat che come sappiamo sta per Fabbrica Italiana Automobili Torino venne fondata nel 1899, alle porte del secolo scorso da un gruppo di ricchi uomini che videro nell’automobile, ai tempi un prodotto ancora imperfetto e poco diffuso, una grande opportunità economia. Se vediamo come sono cambiate le cose nel giro di un secolo, possiamo dire che ci hanno visto lungo!
Una crescita enorme
Al momento della sua entrata in attività, Fiat non era nemmeno una fabbrica, era un piccolo gruppo di costruttori che si appoggiava ad un opificio in Via Dante Alighieri nel centro abitato piemontese di Mole, allora davvero poco frequentato dagli automobilisti! A quei tempi, Fiat aveva solo 150 dipendenti contro gli oltre 86.000 registrati nel 2022 ma aveva già le idee chiare.
La sua prima automobile uscì dalle “linee di produzione” se così possiamo chiamarle a tempo record, solo un anno dopo la fondazione dell’azienda. Tenendo conto dei tempi che correvano, risulta un prodotto molto moderno: la Fiat 3 1/2 HP rimane la primissima auto mai sfornata dal marchio che negli anni successivi sarebbe arrivato a produrre milioni e milioni di vetture.
Non puoi tornare indietro
La particolarità per cui la vettura in foto viene ricordata – oltre al suo primato – è la mancanza di un vero sistema per fare retromarcia. L’auto montava un motore a due cilindri della ridicola potenza di 4,5 cavalli che per motivi burocratici venne portata a 3,5 sui documenti ufficiali del marchio. Il piccolo propulsore da circa 650 cc aveva praticamente la cilindrata di una motocicletta odierna ed era ancora raffreddato ad acqua. In tutto, vennero prodotti una ventina di esemplari 
La vettura aveva un peso sorprendentemente contenuto: 680 chilogrammi ma soprattutto, le ruote a raggi montavano degli pneumatici molto resistenti alle sollecitazioni. Il problema semmai era il consumo: 8 litri di benzina per fare 100 chilometri. A bordo potevano sedere quattro persone, disposte in modo da guardarsi in faccia tra loro durante il viaggio. Erano altri tempi: chissà se Fiat li rimpiange ogni tanto.