Prezzo della benzina, lo scenario è tragico: 3 euro a litro, dove e quando

Gli italiani, da sempre, hanno avuto un rapporto conflittuale con i prezzi della benzina. Negli ultimi anni si stanno raggiungendo delle cifre proibitive.

In Italia le accise sulla benzina sono un argomento molto dibattuto. I fattori che incidono sul costo del carburante, infatti, sono tre: costo dell’industria che racchiude il costo di produzione, distribuzione e guadagno dell’azienda. Le accise: dal 1995 c’è stata una escalation di rialzi dettati da diversi eventi. Altro elemento è l’IVA: un’imposta applicata su un’imposta. IVA e accise rappresentano poco più della metà del prezzo finale della benzina (58,2%) e del diesel (51,1%).

Prezzo della benzina, lo scenario è tragico: 3 euro a litro, dove e quando
Benzina – Fuoristrada.it

L’elenco delle accise è piuttosto lungo. Si parte con un finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936. Finanziamento della crisi di Suez del 1956. Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963. Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966. Per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968. Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.

Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980. Finanziamento della missione in Bosnia del 1996. Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Acquisto di autobus ecologici nel 2005. Per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009.

Finanziamento alla cultura nel 2011. Per gestire l’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011. Per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011. Ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012. Inoltre, anche il decreto Salva Italia del 2011 ha avuto una sua incidenza.

Benzina, scatta l’allarme

Il Presidente Federpetroli, Michele Marsiglia, ha annunciato che il prezzo dei carburanti potrebbe schizzare alle stelle. In caso di conflitto bellico potrebbe arrivare a 3 euro a litro alle nostre latitudini. Se l’Iran, infatti, dovesse entrare in guerra e chiudere il Golfo Persico le conseguenze per gli automobilisti italiani sarebbero nefaste. La previsione è stata fatta nella trasmissione Agora, su RAI 3, del 16 aprile 2024.

Benzina, scatta l’allarme
Le cifre proibitive alle pompe – Fuoristrada.it

Il problema in Italia è da sempre legato alle accise. Quando vi sono carestie, distruzioni o guerre il prezzo dei carburanti è salito, ma poi si è assestato e non è più sceso. Le imposte indirette pesano sui carburanti per autotrazione, come benzina, diesel e GPL, dando una mazzata ai consumatori.

Nel Decreto Legislativo n. 504 del 26 ottobre 1995, viene stabilito: “L’imposizione indiretta sulla produzione o sul consumo dei prodotti energetici, dell’alcol etilico e delle bevande alcoliche, dell’energia elettrica e dei tabacchi lavorati, diversa dalle altre imposizioni indirette”.

L’Italia è uno dei Paesi europei con il più elevato costo dei carburanti. Persino il costo dell’energia risulta essere molto elevato. Le accise sulla benzina rappresentano il 38% del costo totale e l’IVA il 18%.

Le accise sul diesel hanno un peso per il 35% e l’IVA il 18% (53% il totale finale). Le accise sul Gpl pesano per il 18% del prezzo finale e l’IVA sempre per il 18% (36% la percentuale complessiva). Dati impressionanti e che stanno portando in tilt l’intero sistema.

La pandemia da Covid-19 ha già fatto aumentare i prezzi di tutto. Per di più è arrivata la batosta con l’invasione russa in Ucraina. Di eliminazioni di accise non se parla, ma con lo scoppio di un nuovo conflitto bellico i prezzi potrebbero esplodere del tutto.

Con una cifra proibitiva di 3 euro al litro solo i ricchi potrebbero consentirsi di non avere incidenze nel girare in auto. Di questo passo l’Italia risulterà sempre più spaccata.

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