Una brutta notizia per l’Italia. Riguarda il mercato automobilistico. Il piano del Governo non si è concretizzato, ecco chi ci guadagna
Tra i tanti temi all’ordine del giorno nell’agenda di Governo c’è anche quello relativo alle strategia da attuare per ciò che attiene produzione e mercato automobilistico.
I noti problemi nei rapporti con Stellantis non sono ancora stati risolti e, mentre si cerca una soluzione, si perde il treno su altri fronti. Un importante marchio emergente a livello internazionale ha infatti dato un annuncio spiazzante: appare chiaro chi ci sta perdendo e chi invece no.
Alla base di tutto, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni deve fare i conti con una strategia poco chiara nei confronti di Stellantis, la holding che controlla anche la Fiat. L’azienda ha assicurato di recente che non intende abbandonare l’Italia ma il sempre più frequente ricorso alla delocalizzazione all’estero e alla cassa integrazione per i dipendenti non fanno ben sperare. I rapporti tra governo e Stellantis sembrano abbastanza tesi, da qualche mese a questa parte.
Tavares, l’amministratore delegato della multinazionale, ha messo in chiaro che l’azienda si aspetta un importante sostegno del governo italiano per continuare a tenere alta la produzione, su tutti un nuovo piano di incentivi per l’acquisto delle auto. Il provvedimento è già pronto ma non si sa quando entrerà in vigore. Il governo prende tempo e, intanto, ha ricevuto una brutta notizia.
Mentre in Italia si registra una situazione di empasse, c’è chi è più bravo di noi ad attrarre investimenti internazionali. È il caso della Spagna, che è riuscita a formalizzare un accordo con Chery, uno dei nuovi marchi emergenti dalla Cina, specializzato nelle auto elettriche.
A marzo si era parlato di possibili investimenti dell’azienda asiatica in Italia che poteva diventare il polo privilegiato di Chery per le sue ambiziose strategie sul mercato europeo.
Ma non sarà così. La società cinese guarda ora al vicino iberico, in cui la percentuale di adozione dei veicoli a batteria è ancora relativamente bassa (12%), ma con ottime potenzialità di sviluppo. Chery prevede di realizzare entro il 2026 tre nuovi modelli in Spagna, pensati appositamente per il mercato locale ed europeo. Un investimento importante che, probabilmente, lascerà l’Italia senza più la possibilità di un simile accordo, almeno nel breve tempo. La ricerca di un secondo produttore sul territorio nazionale, comunque, prosegue.
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