Stellantis è nuovamente nel mirino delle critiche: l’azienda che controlla Fiat, Citroen e Peugeot risponde alle accuse in modo molto netto.
Non se la sta passando benissimo, in questo avvio di 2024, Stellantis, il colosso dell’automotive che oggi rappresenta una delle principali aziende a livello mondiale di questo settore. Nuove critiche stanno infatti arrivando dalla Francia in merito agli ultimi prodotti dell’azienda e hanno costretto la holding della famiglia Agnelli a dare risposte veloci e decise. Una situazione che si inserisce in un contesto più ampio e, appunto, tutt’altro che positivo.
Negli ultimi mesi, per esempio, l’azienda è stata criticata in Italia dai sindacati per il troppo frequente ricorso alla cassa integrazione per i suoi dipendenti. Anche la politica, nel nostro paese, ha puntato il dito contro Stellantis, contestando i piani di delocalizzazione e il sempre più evidente abbandono degli stabilimenti in Italia. Attaccata da più fronti, l’azienda presieduto da John Elkann si ritrova adesso con una situazione da gestire legata alla produzione.
Il problema appare di carattere tecnico e produttivo: anche in Francia stanno emergendo dei problemi con uno dei motori realizzati nelle fabbriche di Stellantis. Una situazione non nuova, visto che lo scorso gennaio era già successo qualcosa di simile con il motore Diesel 1.5 BlueHDi, prodotto dalla controllata PSA. La società era stata costretta ad annunciare alcune importanti raccomandazioni per migliorare l’affidabilità del motore, che aveva un difetto alla catena dell’albero a camme.
Ora è successo di nuovo, ma stavolta nel mirino delle critiche c’è il nuovo motore benzina 1.2 PureTech, montato su vari modelli, tra cui quelli di Opel, Citroen e Peugeot. Circa 5.000 utenti in Francia hanno segnalato per mesi problemi alle vetture dotate di questo prodotto, ma senza ottenere alcun miglioramento. Così hanno deciso di unirsi, e far inviare a Stellantis una lettera dal loro rappresentante legale Christophe Léguevaques. A cui l’azienda ha adesso risposto.
Il contenuto della lettera inviata agli utenti non è stato ovviamente reso noto, ma il legale ha fatto presente che l’obiettivo è di aprire un dialogo tra clienti ed azienda per risolvere il problema in fretta. La risposta di Stellantis lascia comunque intendere che questa strada sia percorribile, e adesso si attende di organizzare la prima riunione con dei rappresentanti tra i due gruppi. L’azienda, comunque, ha pubblicamente replicato alle critiche ricordando che il motore è comunque coperto da una garanzia ad hoc, che copre riparazioni fino a 5 anni o 100.000 km.
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