Quando si pensa all’acquisto di un’auto elettrica, soprattutto se usata, bisogna fare attenzione a controllare subito un particolare al suo interno
Sono sempre di più coloro che cercano magari una vettura a batteria di seconda mano, per risparmiare sul prezzo di acquisto. Ci sono però degli aspetti da considerare prima di concludere l’affare e soprattutto non si può tralasciare il tema legato all’autonomia. 
La transizione verso l’elettrico prosegue in Europa così come nel resto del mondo, con il tentativo di contenere i consumi e migliorare la situazione climatica. Le previsioni ottimistiche di cessare completamente l’utilizzo di vetture a benzina e diesel nel giro dei prossimi 10 anni dovranno essere ritoccate verso l’alto come tempi. Dopo un iniziale boom c’è stato un calo nelle vendite, che ha portato ad un nuovo tipo di definizione del mercato. Meno incentivi, meno sconti e prezzi di listino comunque piuttosto alti.
Da Tesla a tutti i brand europei storici, chiunque ha dovuto rivedere le aspettative di vendita, rimodulando offerte e modalità di acquisto. Di certo la diffusione di EV sta comunque andando avanti e in modo parallelo cresce anche la scelta dell’usato. Iniziano ad essere tanti i modelli a batteria che si possono trovare di seconda mano, abbassando sensibilmente la spesa di listino. Risparmiare su tale cifra può portare ad una scelta magari inapplicabile con altre modalità e a sperimentare l’elettrico a persone che non pensavano di poterselo permettere.
Auto elettriche usate, l’importanza dell’autonomia: cosa controllare prima dell’acquisto
Al di là delle considerazioni da fare sulla diffusione delle colonnine di ricarica e sulla possibilità di fare rifornimento vicino alla propria abitazione, chi acquista una EV usata deve tenere presente sempre un parametro. Il dato che non può essere tralasciato è l’autonomia della batteria, un po’ come avviene quando si prende un telefono. 
Bisogna subito controllare quello che è il dato diffuso sul libretto relativo al mezzo nuovo. Poi basterà leggere negli strumenti l’autonomia residua e rapportarla alla carica residua per fare un confronto proprio con i parametri iniziali. Ovviamente some avviene per gli smartphone, con il passare del tempo le batterie perdono parte della loro capacità di immagazzinare energia, ma l’importante è che non si arrivi alla metà del punto di partenza. Anche perchè dover mettere mano al motore elettrico richiederebbe migliaia di euro e sarebbe un grosso errore.