Toyota, linea dura contro lo scandalo: i dirigenti fanno le valigie

Il colosso giapponese ha le idee chiare su cosa bisogna fare. Nell’attesa del nuovo organico completo, saltano le prime teste e i primi provvedimenti vengono presi.

I colossi giapponesi dell’automotive sono ai vertici, ormai, dei mercati automobilistici grazie alle tecnologie che riescono a presentare sui modelli, prevalentemente quelli elettrici, l’efficienza e soprattutto i prezzi molto competitivi rispetti ai competitor mondiali. Non è tutto oro, però, quel che luccica. Da qualche mese, infatti, Toyota sta affrontando un problema non da poco conto che ha rischiato di far crollare il costruttore sia in borsa che nelle vendite. Si tratta dello scandalo Daihatsu, per il quale Toyota sta cominciando a prendere provvedimenti seri.

Vertici marchio Toyota
Toyota, i dirigenti devono andarsene! (Canva) – Fuoristrada.it

Ma cosa era successo? Lo scandalo che è stato svelato nel dicembre del 2023, in realtà, è effettivamente iniziato ad aprile, quando Daihatsu, costruttore giapponese di proprietà di Toyota, ha ammesso per la prima volta di aver truccato i crash test di circa 64 modelli, inclusi alcuni a marchio Toyota, a partire dal 1089 per un totale di circa 88mila vetture negli ultimi trent’anni di attività della casa produttrice.

Sarebbero quindi ben 174 le irregolarità riscontate in almeno 25 test, con una particolare attenzione sugli airbag, le portiere e, soprattutto, il test sulla collisione laterale. Uno scandalo che aveva portato ad un calo delle azioni Toyota del 5,6% e alla sospensione della produzione nelle fabbriche Daihatsu. Proprio in questi giorni la casa produttrice sta prendendo provvedimenti.

Scandalo Daihatsu, i provvedimenti di Koji Sato

Koji Sato, subentrato ad Akio Toyoda alla guida di Toyota, ha aspettato prima di prendere decisioni avventate. Innanzitutto la casa ha svolto indagini attente sui vertici, che dal primo marzo cambieranno. Soichiro Okudaira, amministratore delegato, e Sunao Matsubayashi, presidente del consiglio, lasceranno i rispettivi posti. Masahiro Inoue prenderà il posto del primo, mentre la seconda posizione verrà eliminata.

Provvedimenti Toyota
Koji Sato con Masahiro Inoue, nuovo amministratore delegato di Daihatsu (ansafoto.it) fuoristrada.it

“È necessario un ritorno alle origini per riformare e rivitalizzare Daihatsu”, sono le parole di Sato: il dirigente ha poi deciso che Daihatsu verrà esclusa dalla CJPT, la Commercial Japan Partnership Technologies con Suzuki, la cui quota del 10% verrà destinata alla casa madre. Obiettivo delle indagini delle autorità, adesso, sarà comprendere il coinvolgimento di Toyota nello scandalo, in virtù dei modelli che facevano parte di quelli i cui test erano stati truccati.

“Non c’è stato un coordinamento sufficiente in relazione ai processi per i test e alle procedure che si sarebbero dovute seguire”, ha dichiarato Koichi Ito, presidente della Toyota Motor Corporation. Un errore di comunicazione che potrebbe, tuttavia, penalizzare anche Toyota in futuro. Ad aprile verrà svelato l’intero nuovo organico di Daihatsu, nel tentativo di far rinascere il brand.

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