Caos Stellantis, interviene anche Mattarella: John Elkann lo ha fatto ancora

Problemi per il colosso automobilistico franco-italiano. La crisi con il Governo è stata risolta dal Presidente? Sentiamo gli aggiornamenti di questo mese. 

L’Italia in campo automobilistico non sta attraversando un periodo facile: da diversi anni infatti non abbiamo più il controllo totale delle nostre aziende automobilistiche, ormai parte di colossi stranieri come il Gruppo Stellantis; un duro colpo da superare dato che per decenni siamo stati un punto di riferimento a livello europeo e mondiale nel settore.

Si è trattato in molti casi di un passaggio obbligato in quanto, se i vertici delle aziende avessero continuato da soli, molto probabilmente sarebbero andati incontro all’inevitabile fallimento. Perdere tutto quel know-how ed anche la nostra tradizione in questo settore sarebbe stato davvero troppo. Entrare a far parte di un gruppo dotato di grandi risorse economiche secondo il principio di “uniti si vince” è stata una salvezza per tante case.

Incontro Mattarella Stellantis
Stellantis, come siamo rimasti? (Canva) – Fuoristrada.it

Il rovescio della medaglia però è che quando un marchio come Fiat è parte di un colosso straniero il Governo non ha molto spazio di manovra, di conseguenza le decisioni che vengono prese devono essere assecondate con poco diritto di replica. Una situazione a cui l’Italia dell’automotive non si è mai davvero abituata. Di conseguenza, risulta difficile oltreché strano essere in una posizione di “sudditanza”.

Tra i momenti più delicati in questa difficile convivenza tra i costruttori sempre più internazionali ed il nostro esecutivo, non si può non citare la crisi tra Stellantis ed il Governo Meloni, una discussione vera e propria fatta di botta e risposta – il marchio accusa il Governo di non aiutarlo con i giusti incentivi e il Governo denuncia poche garanzie sul futuro dei lavoratori – che ancora non appare risolta, nonostante ad inizio mese sia avvenuto qualcosa di inusuale a dir poco.

Discussione tra i vertici per il futuro italiano

Il Gruppo Stellantis è il gruppo automobilistico che ha assorbito nel 2020 Fiat e tutti i marchi correlati, evitando un possibile default della casa torinese. La gestione delle attività nel nostro paese è rimasta affidata a John Elkann che in passato aveva gestito la Fiat dopo la prematura dipartita di Sergio Marchionne. Il manager italiano, ad inizio mese e al vertice delle tensioni con il premier, ha incontrato a Roma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il Ministro dell’Economia Giorgietti presumibilmente per parlare del ruolo di Stellantis in Italia.

Sergio Mattarella intervento
L’intervento tra Sergio Mattarella e John Elkan di inizio mese non sembra aver ancora risolto del tutto la situazione. (Ansa) – Fuoristrada.it

John Elkann ha ribadito che non ci sarà alcuna fusione con Renault – dichiarazioni ribattute fortemente dal CEO del brand Luca De Meo – smentendo le voci di un possibile accordo tra i due gruppi precisando di voler perseguire nella realizzazione del programma “Dare Forward” che prevede una gamma full-electric in Europa entro il 2030. L’intervento del Presidente tuttavia ha dimostrato una gravità enorme della crisi, al punto da scomodare una figura istituzionale così importante per mediare.

Dopo questo evento tuttavia, sono continuate a volare parole pesanti da una parte all’altra che hanno continuato ad alimentare il dibattito sulla scena politica, con i ministri della Premier Meloni che hanno difeso quanto fatto dal proprio governo con gli ecoincentivi cercando di dimostrare che anche Stellantis ha le proprie “colpe” se le vendite di auto italiane stentano a decollare.

A quasi un mese di distanza, poco sembra essere cambiato con la questione che ha assunto una nuova realtà: ora, per Stellantis si parla di accordo con la cinese Leapmotors per produrre più auto sul territorio nazionale mentre il Governo – si vocifera – starebbe cercando di attrarre investimenti di Toyota nel paese al posto della Cina: la situazione insomma nonostante l’intervento del Presidente in persona è rimasta tesa e si spera possa essere risolta con un risultato positivo, per il gruppo e per la nostra nazione, in breve tempo.

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