Dopo i rumors iniziali, si è deciso di tenere in produzione il SUV e di dargli anche un aggiornamento per la gioia degli appassionati
Essere affezionati a un’auto che ha scritto la storia recente in Italia e non solo è più che normale. Farlo quando si tratta di un SUV veloce, sicuro e spazioso è quasi necessario. La Jeep Renegade è anche e soprattutto questo, con la produzione che ha toccato picchi esorbitanti superando anche i due milioni di esemplari. E’ la prima auto del gruppo Jeep non prodotta negli Stati Uniti d’America, bensì in Italia. 
Era stata presentata al salone dell’automobile di Ginevra nel 2014 e ha goduto di un successo enorme in tutta Europa. La Jeep Renegade viene prodotta nella fabbrica di Melfi, ex stabilimento FIAT, prima della sua espansione anche in varie fabbriche in Brasile e Cina per dedicarsi maggiormente a quei mercati senza costi d’importazione.
Lo scorso ottobre erano circolati dei rumors riguardo la ‘pensione’ che avrebbe raggiunto la Jeep Renegade nel 2024. Voci rispedite al mittente dal gruppo Stellantis, che ha prolungato la produzione del SUV ancora per un po’ di tempo, forse fino al 2026. Una data importante perché fino a quel momento lo stabilimento produrrà cinque nuovi modelli basati sulla piattaforma STLA Medium.
Gli aggiornamenti della Jeep Renegade e la pensione scongiurata
La ‘nuova’ Jeep Renegade arriverà nel corso della primavera del 2024. Le nuove norme europee della sicurezza entreranno in vigore dal 1° luglio di quest’anno e ci sarà un aggiornamento proprio in tal senso. Oltre, chiaramente, a quelli relativi al sistema multimediale che è rimasto un po’ dietro con i tempi. 
C’è però una differenza con il modello prodotto a Goiana e venduto in Brasile: le modifiche avverranno tutte sotto la pelle del SUV, mentre in Sudamerica il look si è rinnovato con nuove loci e una mascherina ridisegnata.
Il modello 2024 della Jeep Renegade, che sarà venduto in Italia e nel resto d’Europa, sarà sostanzialmente uguale a quello del 2018, quando venne rinnovato in pochi dettagli. Proprio il suo aspetto da fuoristrada è uno dei principali motivi del suo successo.
La carta d’identità parla chiaro, ma la pensione è scongiurata: anche perché è ancora il SUV compatto più diffuso in Italia. Dunque, non c’è motivo per mettere fuori produzione la vettura dopo oltre due milioni di esemplari prodotti a Melfi che hanno avuto successo in tutto il mondo.