Carlo Verdone è uno dei più grandi attori italiani di sempre, ma solo pochi conoscono la favolosa auto che possedeva da giovane.
Il cinema italiano è ricchissimo da sempre di una serie di grandi comici che hanno garantito risate e divertimento al Belpaese. Uno di questi è senza ombra di dubbio il leggendario Carlo Verdone, con il romano che ha dimostrato di poter dare vita a una serie di pellicole non solo divertimenti, ma anche ricche di una grande attenzione agli aspetti sociali della vita. 
“Bianco, Rosso e Verdone” per esempio è una delle migliori commedie mai realizzate nella storia del cinema italiano. Le risate si susseguono in continuazione e il mitico “Sta mano po’ esse fero o po’ esse piuma” di Mario Brega è diventata parte integrante del parlato comune da oltre 40 anni. Eppure anche in questo film c’è modo di riflettere sui drammi della vita.
La morte della nonna di Mimmo, interpretata da una favolosa Sora Lella, dimostra come i drammi e i lutti siano un qualcosa altamente personale al quale poco interessa alle altre persone, con i responsabili del seggio elettorale che erano presi solo dal capire se fosse effettivamente valido il voto o meno.
Verdone dunque è uno dei personaggi che ha permesso al cinema italiano di elevarsi sempre di più e le automobili sono sempre state importanti nelle trame dei suoi film. Di recente ha voluto parlare però delle proprie quattro ruote, in particolare della prima che ha potuto guidare, un modello comune, ma che per lui era un sogno a occhi aperti.
“Mi sembrava una Rolls Royce”: la FIAT 127 che fece innamorare Verdone
Correva l’anno 1971, con la crisi economica e il terrore delle bombe delle bande armate di estrema destra e di estrema sinistra che terrorizzavano l’Italia in un periodo altamente buio e ben lontano da quello spensierato del boom economico degli anni ’50 e ’60. In quel periodo la FIAT diede però vita alla 127, una vettura che è entrata nel cuore di Carlo Verdone. 
Fu infatti la sua prima automobile di sempre, con il comico che ha raccontato come una volta salito su di essa pensava di essere su di una Rolls Royce. D’altra parte è questo l’effetto di ogni ragazzo alla prima automobile della propria vita, con la 127 che si presentava con una lunghezza di 359 cm, una larghezza di 152 cm e un’altezza di 136 cm.
Il motore che montava al proprio interno era un 4 cilindri da 900 di cilindrata che le dava modo di erogare così un massimo di 47 cavalli. La vettura dunque poteva toccare un picco massimo di 140 km/h, con il cambio che permetteva di utilizzare complessivamente 4 marce. Non era di certo un’auto con una grande ripresa, dato che il passaggio da 0 a 100 km/h avveniva in ben 35,2 secondi.
L’auto era molto comune in quegli anni in Italia e ha potuto superare anche gli anni ’70, tanto è vero che l’ultima versione fu l’Unificata, ovvero la variante di quarta generazione che rimase sul mercato fino al 1987. Carlo Verdone ha poi posseduto auto molto più prestazionali, ma anche per lui il fascino della prima automobile di sempre rimane invariato.