Sono troppi, basta così: seri provvedimenti in Italia per una parte importante della vita dei guidatori

I rappresentati dei vertici politici e industriali italiani presenti al summit UNEM hanno spiegato come il problema in realtà sia annoso e risalga al decennio dei ’60, quando durante il boom economico accrebbe il numero delle stazioni di rifornimento della benzina, senza tenere conto della distanza di un distributore dall’altro.

Successivamente, le istituzioni hanno provato a contenere il fenomeno ma senza troppo successo. Si è passati da un sistema concessorio a uno autorizzativo, ma non estremamente efficace. Ad oggi, il settore in Italia è gestito per la metà quasi da quattro provider principali, poi esistono gestori di marchi meno blasonati o anche senza brand, ovvero le “pompe bianche”.

Distributori di benzina: in Italia sono troppi
Benzina, chiuderanno alcune stazioni in Italia: il motivo (ANSA) – fuoristrada

Il problema del copioso numero di distributori di benzina è la rete di illegalità che si sta sviluppando. Alcuni punti di erogazione sono illegali sia dal punto di vista fiscale che strutturale. Le stazioni che non sono conformi alle norme dovrebbero essere chiuse in tempi rapidi, dopo i controlli eseguiti dalle autorità che ne hanno competenza, come la Guardia di Finanza. L’obiettivo finale è garantire al consumatore che l’erogazione avvenga in modo regolare sia per il prezzo che per quantità e qualità della miscela.

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