Le monoposto di F1 potrebbero essere modificate prossimamente per fare economia all’interno delle scuderie. Scopriamo in che modo.
Durante gli anni, abbiamo visto ogni tipo di innovazione sulle piste dei vari Gp che si susseguono. I dirigenti dei vari team sono sempre alla ricerca di qualcosa che possa rendere maggiormente sostenibile l’attività da svolgere. Non sono solo i costi da contenere ma, oggigiorno, il raggio d’azione è sempre più limitato anche per via dei nuovi regolamenti, specie relativi alla diminuzione delle emissioni sull’ambiente. 
In mezzo a queste delimitazioni, le idee si formano pensando al giusto equilibrio da mantenere fra la competitività in pista e la gestione economica delle scuderie. Un lavoro complicatissimo ma svolto in maniera egregia dai tecnici che si trovano dietro al tendone del Circus. Un’attività silente e capace di rendere questo settore del Motorsport sempre più affascinante, pur cercando di rimanere all’interno dei target decisi dalla FIA.
Le modifiche alle monoposto
In tale contesto, di tanto in tanto, pervengono all’opinione pubblica delle dichiarazioni che riescono a far comprendere il modo di ragionare di alcuni tecnici. Il loro lavoro è continuo e si raddoppia una volta che la stagione di F1 parte. Sono tante le mansioni che debbono coprire e fra le più importanti sono proprio quelle che consentono un’accurata attenzione da dedicare alle monoposto del proprio team.
Questa volta a parlare è stato Harman, ovverosia, il direttore tecnico di casa Alpine. Una vasta serie di addetti ai lavori, però, è pronta a seguire le sue intuizioni, dato che sono state molto convincenti e ricche di spunti. Ciò che potremo vedere in questa stagione, comunque, sarà un’inizio di definizione delle regolamentazioni che saranno utilizzate per gli anni futuri. Fra queste, non possono mancare quelle riguardanti l’aereodinamica delle monoposto.
Le modifiche proposte
Le parole di Matt Harman sono state proposte dalla redazione chiamata Racecar Engineering, dato che il direttore tecnico dell’Alpine si è lasciato andare ad una loro intervista. “Ritorna sempre il tema delle sospensioni”, ha affermato l’esperto ingegnere.
Nel 2026, come i più appassionati sanno, ci sarà una nuova generazione di power unit. Ciò, però, comporta delle criticità, dato che verrà abolito l’MGU-H, che la potenza elettrica verrà triplicata e che verranno utilizzati dei carburanti di tipo alternativo, per favorire un minore impatto delle monoposto sull’ambiente. 
Seguendo questa linea di principio, l’idea di Herman è quella di tornare alle sospensioni attive per poter limitare i costi di gestione. “Le auto resteranno simili a quelle che ora vediamo, ma con uno sviluppo aerodinamico maggiore”, ha proseguito il direttore. “Si potrebbero limitare i costi con un sistema standard, che venga posto a carico di alcuni fornitori esterni”, ha poi concluso, sottolineando che ci sarà da “integrare questi ultimi con una centralina di tipo obbligatorio”.