La supercar italiana che avrebbe dovuto umiliare la Ferrari: alla fine qualcosa andò storto

Chi ha qualche ruga sul viso ha guidato questa vettura virtualmente nel videogame Need For Speed II del 1997. Purtroppo non è mai diventata un’auto di serie.

La Ferrari, da quando venne lanciata la F40, è stata il punto di riferimento per tutti i competitor. Il concetto di auto sportive venne innalzato a un livello mai visto prima. Poi arrivò la Bugatti EB110 a sradicare il primato di massima velocità alla Rossa. Italdesign Giugiaro realizzò per Lamborghini una supercar sensazionale avrebbe potuto scrivere nuovi record, almeno in teoria. Il progetto venne svelato al grande pubblico in occasione della kermesse elvetica di Ginevra nel 1995.

La supercar italiana che avrebbe dovuto umiliare la Ferrari: alla fine qualcosa andò storto
Auto – Fuoristrada.it

Venne presentato un prototipo già pronto per i collezionisti, ma che non arrivò mai alla produzione. Il nome traeva origine da una espressione dialettale piemontese del Nord Italia che significava “guarda, laggiù!”. La Calà venne designata da Italdesign per sostituire, nel listino della Casa di Sant’Agata Bolognese, la Jalpa, la cui produzione fu stoppata nel 1988 dalla Chrysler che ai tempi deteneva il marchio emiliano.

In seguito la Casa americana cedette la Lamborghini alla Megatech nel 1994. Lo stile della Calà nacque nello studio di design italiano, ma quando la Megatech vendette la Lamborghini al Gruppo Volkswagen nel 1998, il concept fu definitivamente messo da parte. Quindici anni dopo la fine della sua produzione, la Jalpa venne pensionata dall’arrivo nel 2003 dalla Gallardo che utilizzò i principi della Calà come ispirazione e affiancò nel listino la Murcielago, la primissima supercar Lamborghini creata sotto la guida del colosso di Wolfsburg.

Le caratteristiche tecniche della Calà

La biposto disponeva di un motore V10 montato centralmente, che erogava una potenza massima di 400 CV (294 kW; 395 CV). Era associato a un cambio manuale a 6 marce che metteva in azione le ruote posteriori, con un telaio in alluminio e una carrozzeria in fibra di carbonio costruita a mano a livello artigianale. In basso il video del canale YouTube A8C100.

La vettura aveva molto in comune con altri gioielli precedenti della Casa di Sant’Agata Bolognese, a partire dai fari e dalla plancia presa in prestito dalla Countach. Le performance? La top speed era stimata a 291 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h era inferiore a 5 secondi. La Calà fu costruita sul precedente prototipo P140 in stile Gandini e non andò mai in produzione. Un vero peccato perché aveva tutti i requisiti per fare il botto.

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