L’Alfa Romeo della svolta: la prima con l’aerodinamica attiva che distrusse la concorrenza

Molto prima che i competitor riuscissero a trovare soluzioni all’avanguardia, l’Alfa Romeo introdusse la prima macchina con l’aerodinamica attiva.

Il marchio del Biscione oggi si è focalizzato su SUV ingombranti. E’ quello che vuole la gente e il brand milanese ha cercato di interpretare al meglio i tratti stilistici delle vecchie Alfa Romeo in una forma più ampia e più alta. I puristi che hanno amato le berline e le sportive compatte del passato non hanno dimenticato le linee aerodinamiche di proposte che hanno rivoluzionato l’intera industria. Se oggi la Casa di Arese, rientrante nell’universo Stellantis, è costretta a tenere il passo della concorrenza con modelli costruiti sulle stesse piattaforme, un tempo i tecnici che lavoravano negli stabilimenti e negli ufficiano aveva la facoltà di creare nuove strade, differenziandosi dalla massa.

Alfa Romeo: l’innovazione top
Alfa Romeo: l’innovazione rivoluzionaria (Ansa) Fuoristrada.it

Auto iconiche come l’Alfetta e la 75, l’Alfa Romeo 90 avevano una grandissima concorrenza, ma sapevano ingolosire i clienti con innovazioni che hanno fatto scuola. Nel 1984 la Casa milanese decise di proporre sul mercato una berlina accattivante per uno spoiler anteriore retrattile, controllato automaticamente in base alla velocità. Diverso tempo prima rispetto alle principali rivali sul mercato l’Alfa Romeo aveva portato in strada l’aerodinamica attiva. Soluzioni poi copiate da altre ammiraglie come la Lancia Thema 8.32, frutto dell’esperienza anche della Ferrari che aveva garantito un motore sensazionale.

Alfa Romeo: l’innovazione della 90

All’inizio degli anni ’80, l’Alfa Romeo decise di alzare l’asticella delle prestazioni e del comfort. La 90 venne svelata nella kermesse torinese, lasciando la critica a bocca aperta. La vettura nasceva dall’estro di Bertone e venne elaborata sulle fondamenta tecniche dell’Alfetta, con un’architettura transaxle (motore anteriore, cambio e asse posteriore). Approfondite le soluzioni nel video in basso del canale YouTube Gasi Garage.

La 90, erede dell’Alfetta, aveva ereditato anche buona parte del telaio, alcuni lamierati esterni e il “giro porte”. Nacque una berlina elegante dove spiccava nel paraurti anteriore uno spoiler retrattile, che scendeva automaticamente a partire dalla velocità di 80 km/h per effetto della pressione dell’aria, accrescendo il carico aerodinamico sull’asse anteriore e riducendo la resistenza all’aria, che era migliore rispetto all’Alfetta, attestandosi con un coefficiente aerodinamico di 0,37.

Sulle versioni V6, i sedili erano regolabili elettricamente, c’erano i comandi dei finestrini e tanto altro. Innovazioni futuristiche per l’epoca, ma il sistema, meccanico e controllato da molle a gas, era la vera chicca, migliorando la stabilità ad alta velocità, la penetrazione dell’aria e il raffreddamento del motore. Principi che dalla pista passarono alla strada e fecero la storia.

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