Auto in Italia, produzione sotto attacco: intervengono i sindacati, che caos

Il caos è totale per quanto riguarda la produzione di auto nel nostro paese, con un continuo tira e molla che agita i sindacati.

Siamo in una fase di grandi tensioni per quanto riguarda il governo italiano ed il gruppo Stellantis, a seguito della decisione di deindustrializzare il paese. In sostanza, la holding multinazionale olandese si sta allontanando dal nostro paese, e la conferma arriva dai luoghi nei quali verranno prodotte le prossime auto di marchi italiani, gestiti però dalla controllata di John Elkann.

Auto in Italia, produzione sotto attacco: intervengono i sindacati, che caos
Caos in Italia – Fuoristrada.it

Infatti, la nuova Fiat Panda vedrà la luce in Serbia, nello stabilimento di Kragujevac, mentre l’Alfa Romeo Milano nascerà a Tychy, in Polonia, dove già viene costruita la 600. In sostanza, i marchi italiani non hanno quasi più sedi produttive in Italia, e su questo ha tuonato anche Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrari. Il manager bolognese è arrivato a dire che non esiste più nemmeno una casa italiana, e che tutte le decisioni che contano, ormai, vengono prese da Parigi.

La lotta tra l’Italia e Stellantis va avanti in ogni ambito, ed anche Giorgia Meloni si è fatta sentire su questo tema negli ultimi giorni, così come i sindacati che ora hanno deciso di farsi sentire. Non c’è altro da fare se non affermare che si tratta di una situazione molto delicata, ed è ovvio che anche i lavoratori impiegati nelle nostre fabbriche siano in un momento di grande precarietà.

Auto, ecco cosa sta succedendo nel nostro paese

Ferdinando Uliano, responsabile auto di Fim-Cisl, alla vigilia del tavolo automotive, ha affermato: “Basta con queste polemiche sulle auto italiane, lo ritengo un finto problema. La premier Meloni ed il ministro Urso dovrebbero pensare alle vere problematiche del nostro paese, ovvero sui prodotti realmente assemblati in Italia e non sul logo del veicolo che esce dalle linee di montaggio“.

Fiat Italia è guerra
Fiat Italia problema produzione (ANSA) – Fuoristrada.it

Secondo il sindacato in questione, c’è bisogno di un confronto più serrato tra il governo di Giorgia Meloni e Carlos Tavares, vale a dire l’amministratore delegato del gruppo:  “La maggioranza dovrebbe arrivare ad incalzare Tavares su quelle che sono le auto da destinare alla produzione da fare in Italia, ma senza per forza dover pensare al marchio. Inoltre, non occorre concentrarsi sulle garanzie per l’indotto, sul far pesare l’importanza del paese dentro una logica industriale per tornare a produrre un milione di auto. Per come la vedo io, non c’è nessun bisogno di fare dei confronti televisivi, la Meloni ora ha il compito di ricevere Tavares e fargli pressione su questo tema, non sulla quota di italianità“.

Come avrete avuto modo di capire, la questione è aperta e ci sono tante idee sul tavolo, ma al momento è la soluzione che manca. Stellantis, dal canto suo, sta investendo sempre meno sul nostro paese, e la chiusura di Grugliasco ed il ridimensionamento di Mirafiori sono temi che vanno affrontati. Questi centri hanno fatto la storia del nostro paese, così come i nostri marchi, che hanno il diritto di essere difesi.

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