Barilla, non solo pasta c’è di mezzo anche la F1: la storia che tutti ignorano

Il marchio Barilla è noto per la pasta che produce da tantissimi anni, ma c’è anche la F1 ed il motorsport dietro a questa famiglia.

In Italia siamo famosi per la nostra strepitosa cucina, con il marchio Barilla che è di certo uno dei più noti in assoluto per la produzione della pasta. Vi starete chiedendo, a questo punto, cosa possa avere a che fare un pastificio con il mondiale di F1 ed il motorsport in generale, ed ora proveremo a darvi una risposta, e siamo sicuri che ne resterete molto sorpresi.

Barilla, non solo pasta c'è di mezzo anche la F1: la storia che tutti ignorano
Barilla la storia è assurda (ANSA) – Fuoristrada.it

Infatti, non si tratta dell’ingresso di Barilla in F1 con un proprio team o come sponsor, ma di un membro di questa famiglia che ha fatto il pilota, e c’è da dire che è riuscito anche ad ottenere dei risultati di livello assoluto. Il culmine della sua carriera è arrivato nel momento in cui ha vinto la gara più bella e famosa del mondo, siglando un’impresa assoluta.

Barilla, la storia di Paolo nel motorsport ed in F1

Il 20 aprile del 1961 nascava a Milano Paolo Barilla, vice-presidente del gruppo di cui porta anche il nome. Quest’uomo avrebbe potuto scegliere una “tranquilla” carriera a livello familiare, ma la sua passione per il motorsport lo ha portato a scrivere delle vere e proprie pagine di storia. Infatti, nel 1975 ha iniziato a correre nel mondo dei kart vincendo anche un campionato italiano, ed a quel punto, si capì che questo era un ragazzo davvero talentuoso.

Paolo Barilla vincitore a Le Mans
Paolo Barilla ai tempi delle corse (ANSA) – Fuoristrada.it

Nel 1980 prese parte alla Formula Fiat Abarth, passando poi al campionato italiano di Formula 3 nel 1981. Nel 1982 entrò in Formula 2, ma dal 1983 al 1988 fece vedere ciò che sapeva fare nel Gruppo C, ovvero il campionato mondiale dedicato agli sport-prototipi, che all’epoca vedeva impegnati i migliori piloti del mondo, l’attuale FIA WEC.

Proprio in quel periodo, ci fu l’impresa di una vita, che motivò tutta la sua vita di sacrifici per diventare un pilota da corsa. Barilla vinse la 24 ore di Le Mans del 1985 su una Porsche 956 del team Joest Racing, una splendida vettura dipinta di giallo e nero, dotata del #7, condivisa con Klaus Ludwig, leggenda delle corse tedesche e del DTM, e John Winter.

Di certo, quello fu il successo più importante della sua vita, una gioia che ha raccontato più volte in alcune interviste rimaste nel cuore dei fan. Barilla ha poi avuto la sua occasione anche in F1, correndo nel biennio 1989-1990 al volante della Minardi. Di certo, non era il mezzo tecnico migliore per far valere le sue qualità, ed infatti non ottenne mai dei risultati degni di nota nel Circus.

Il miglior piazzamento fu un 11esimo posto al GP di San Marino di F1 del 1990, corso in quel di Imola. Per il resto, Barilla si è concentrato sulle gare di durata facendo sempre molto bene, con anche un secondo posto alla 12 ore di Sebring del 1988, una delle corse più importanti negli Stati Uniti d’America. Di certo, il grande Paolo fece bene ad iniziare quella carriera che poi lo ha reso così grande.

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