Auto blu, quante sono e quanto costano? I dati sono assurdi

I numeri delle cosiddette auto blu, le cifre incredibili delle auto di servizio che circolano in Italia. Da non credere.

Se esiste un elemento di privilegio e di distinzione nei servizi a disposizione delle autorità amministrative e di governo, senza altro si può indicare nell’auto blu, cioè dell’auto di servizio con autista o senza autista. Una vettura giustificata da motivi di necessità e di utilità per chi è chiamato ad esercitare delle responsabilità decisionali e politiche.

Auto blu, quante sono e quanto costano? I dati sono assurdi
Auto blu (ANSA) – Fuoristrada.it

Si tratta di vetture di rappresentanza che sono concesse in favore di personalità con responsabilità pubbliche, ma spesso vengono considerate dei simboli di previlegio e di spreco delle risorse. Non casualmente le polemiche intorno a queste auto si accendono periodicamente, tanto da spingere le amministrazioni a diminuirne la consistenza, anche a fronte di costi realmente elevati per il mantenimento di questo parco auto.

Quante sono e quanto costano le auto di rappresentanza

Le informazioni del Dipartimento della Funzione pubblica indicavano 29mila auto blu a disposizione di uomini politici, amministratori, dirigenti pubblici e così via. Un numero che sembra in diminuzione rispetto gli scorsi anni. Nei vari censimenti sono le varie amministrazioni chiamate a fornire i dati, ma qui si scopre una prima scomoda evidenza.

Infatti non tutte le amministrazioni interpellate hanno fornito le informazioni richieste, le risposte sono arrivate solo al 70 per cento circa, delle altre non si hanno dettagli. Le riduzione maggiori si hanno nelle Asl, negli enti pubblici nazionali, nelle province e città metropolitane, nei comuni capoluoghi. Queste diminuzioni tuttavia dipendono anche da conteggi diversi, con l’esclusione di vetture blu in passato utilizzate come vetture di servizi sanitari.

Auto blu, quante sono e quanto costano? I dati sono assurdi
Auto blu (ANSA) – Fuoristrada.it

Ma a fronte di questi dati incoraggianti, ci sono anche dei numeri che segnalano un andamento differente. Infatti le auto di rappresentanza sono cresciute nelle amministrazioni statali, nelle agenzie fiscali, nei comuni (con un’adesione maggiore al censimento delle vetture), nelle regioni, soprattutto dopo il passaggio delle competenze dalla province.

La maggioranza delle vetture blu sono usate senza autista (circa il 90 per cento), mentre il restante 10 per cento prevedono la presenza dell’autista, con uso esclusivo al 4 per cento e le restati ad uso non esclusivo. Utilizzano le auto di rappresentanza più del dovuto Ministeri e Agenzia delle Entrate e spesso anche i comuni superano i limiti imposti dai regolamenti statali.

Tra le città con il maggior numero di auto blu con autista circolanti vi è Roma, proprio per la presenza di ministeri e amministrazioni pubbliche, seguita da Messina, Palermo, Milano. Mentre complessivamente molte auto di rappresentanza anche senza autista si trovano a Firenze e Torino. Naturalmente i costi per le casse pubbliche sono notevoli con cifre per milioni di euro.

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