Auto cinesi, perché stanno invadendo il mercato: l’inchiesta rivela, altro che qualità a basso prezzo

Un’inchiesta rivela un’informazione interessante in merito alla presenza di auto cinesi sul mercato: ecco di cosa si tratta

Sono diverse le auto cinesi che potrebbero trovare terreno fertile in Italia e nel resto d’Europa ma cosa si nasconde dietro il loro arrivo nel Vecchio Continente ? L’UE è preoccupata e un’indagine, condotta negli States, accresce i dubbi in merito all’influenza del governo.

Auto cinesi, perché stanno invadendo il mercato: l'inchiesta rivela, altro che qualità a basso prezzo
Auto cinesi – Fuoristrada.it

Da diverso tempo sulle strade del Belpaese transitano auto cinesi. Le prime ad essere giunte in Italia erano caratterizzati dall’essenzialità al fine di offrire veicoli compatti ed economici. Tuttavia, negli ultimi tempi sembrerebbe palesarsi un nuovo capitolo per le aziende cinesi. Difatti, le nuove auto vantano accessori inclusi di serie e la possibilità di arricchire il proprio catalogo con optional tecnologici. Sono diversi i marchi giunti nel Belpaese. Tuttavia, l’UE lancia l’allarme: ecco cosa si nasconde dietro la presenza di un marchio cinese nel mercato europeo.

Ue diffida delle auto cinesi, l’indagine conferma: rivelati investimenti extra

L’UE vuole fermare l’afflusso di auto cinesi sul mercato; per questa ragione ha dato il via a una campagna contro le vetture elettriche, al fine di comprendere l’influenza del governo nelle aziende che esportano veicoli aggressivi in Europa.  A tal proposito, è interessante l’indagine condotta dal New York Times sulla NIO.

L’azienda, chiamata comunemente la Tesla cinese, emergente nel settore delle auto elettriche offre veicoli altamente tecnologici dotati di guida autonoma. Tuttavia, nonostante la buona qualità delle loro vetture sembra che NIO subisca notevoli perdite, quantificabili in 35 mila dollari (33 mila euro), per ogni veicolo venduto. Inoltre, da aprile a giugno, l’impresa ha riferito di aver avuto una perdita di 835 milioni di euro.

NIO, l'UE non si sbagliava: i risultati dell'inchiesta
NIO, investimenti per colmare le perdite (Ansa) -fuoristrada.it

Cifre importanti, in particolar mondo considerando il prezzo medio di ogni vettura venduta, ossia 42 mila dollari, che fanno interrogare sulla sua attività: difatti, com’é possibile per l’azienda continuare ad essere ancora in attività? La risposta giunge dagli States: la NIO avrebbe ricevuto aiuti da parte del proprio governo. Godendo, dunque, del suo supporto le aziende come NIO possono fronteggiare grandi perdite, in quanto possono far ricorso a risorse illimitate.

Basti pensare che, stando a quanto riportato dalla testata statunitense, quando nel 2020 l’azienda ha rischiato il fallimento, il governo locale di Hefei- dov’è situata la fabbrica della joint-venture Jac-Nio- ha fornito al produttore di veicoli un miliardo di dollari in cambio del 24% delle quote della società.

Come se non bastasse, anche una banca controllata dallo Stato ha dato il suo contributo con 1,6 miliardi di dollari. Difficile, dunque, per aziende che vantano questi supporti fallire. Per quanto concerne la commercializzazione di vetture Nio, al momento in Europa, sono disponibili due modelli della NIO l’ET5 e ET7, ma nei prossimi mesi altri brand potrebbero arrivare nel Vecchio Continente.

Impostazioni privacy