Altroché Benzina, la vera mazzata per gli Automobilisti è un’altra: impossibile evitarla, sarà per tutti

Con l’aumento dell’inflazione la ricaduta è su tutti i settori ma per quello automobilistico il danno economico sulle famiglie è superiore

Dallo scoppio della guerra in Ucraina fino all’attuale conflitto in Medio Oriente, l’inflazione galoppa ininterrottamente senza tregua e a pagarne le conseguenze più pesanti sono gli utenti finali, ossia le famiglie. Il danno a loro arrecato svaria su tutti i settori, da quello alimentare a quello energetico, passando ovviamente per quello automobilistico.

Spese in aumento
Le spese per la gestione dell’automobile in aumento (canva.com) – fuoristrada.it

Infatti, proprio la gestione della propria automobile, sembra un settore in cui i ribassi non avvengano mai, anzi, pare sia subissato da piccoli ma progressivi aumenti. L’inflazione ha quindi esponenzialmente incrementato questo trend, rischiando di trasformare l’automobile di famiglia da un bene necessario per gli spostamenti quotidiani a un mezzo di lusso che solo una minoranza è in grado di potersi permettere.

Non solo il carburante, la prossima stangata in arrivo proviene dall’assicurazione obbligatoria

Non era sufficiente l’aumento dei carburanti per colpire un’esigenza necessaria con la propria automobile. La prossima stangata che colpisce lo stesso settore e di cui non se ne può fare a meno proviene dal settore assicurativo. Infatti il trend di aumenti è già registrabile nel corso dell’anno corrente e probabilmente proseguirà in quello in arrivo.

Aumento assicurazione auto
Trend di aumenti per la RC auto obbligatoria (canva.com) – fuoristrada.it

La RC auto è in netto aumento e a settembre 2023 il valore medio è lo stesso di 5 anni fa rischiando di vanificare undici anni di calo costante delle tariffe assicurative. Infatti dal 2012 al 2022 il costo dell’assicurazione obbligatoria in Italia è progressivamente calato, ricucendo il gap che affliggeva il nostro Paese rispetto alla media degli altri Paesi dell’Unione Europea, passando da ben 213 euro a soli 40 euro di divario.

Purtroppo però la tendenza nell’anno in corso si è invertita, con un aumento registrato di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente, portando i valori medi agli anni del 2018. L’inversione di tendenza è confermata da ANIA (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) che ha pubblicato i dati ISTAT relativi ai prezzi RC auto praticati a settembre 2023, confermando la tendenza negativa sopra citata. Il trend è iniziato a gennaio 2023 e da quel mese in poi non si è mai stabilizzato aggravandosi mese dopo mese.

Viene preso in considerazione una base di partenza di 100 euro di premio polizza fissato nel giugno 2003, il quale ha raggiunto il suo picco di 132 euro nel 2012. Poi una progressiva discesa fino a gennaio ’23, in cui il trend è cambiato con la progressiva ripresa dei costi: Prima 125,54, poi 126,67 a marzo, 128,31 a giugno e infine 129,83 a settembre.

Le cause? L’aumento dei sinistri (nel 2022 ci sono stati 5,13 incidenti ogni 100 auto circolanti contro 4,92 del 2021) e l’inflazione galoppante le due principali giustificazioni additate da ANIA, ma che non trovano soddisfazione nelle associazioni dei consumatori considerano ingiustificati gli aumenti imposti.

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