Smart, non è quello che credi: la realtà lascia l’amaro in bocca

La Smart sembra davvero una delle vetture più apprezzate del mercato dell’automotive, ma forse non sapete tutto di tale auto.

Sappiamo tutti molto bene che l’automotive è un mondo davvero vasto. Questo perché non tutte le case costruttrici automobilistiche, non tutti i venditori e non tutti i clienti sono uguali. Ci sono alcuni marchi che si specializzano in un determinato settore, con clienti che magari prediligono le citycar o i SUV alle berline o alle sportive.

smart motore renault
Smart (fuoristrada.it – Media Press)

Nell’immenso oceano delle quattro ruote, soprattutto negli ultimi anni ha trovato ampio spazio anche la Smart, non famosa per le sue dimensioni particolarmente colossali, ma anzi, per la sua compattezza – per usare un eufemismo – e la conseguente capacità di districarsi al meglio anche nella città più affollata e nel parcheggio più denso.

Questo è ciò che sappiamo della Smart, tanto criticata quanto apprezzata. Ma non è tutto, come vedremo all’interno di questo articolo. Ecco cosa c’è da sapere in più a riguardo.

Cosa non sai sulla Smart: i dettagli

Abbiamo detto moltissimo sulla Smart, ma forse non sapete tutto sul veicolo tedesco in questione. Parlando della sua storia, ad esempio, ci sono alcune chicche impossibili da non menzionare. Nel 1992, Nicolas Hayek – proprietario dell’azienda Swatch – contattò l’allora ad Mercedes-Benz Warner Niefer, per proporre e promuovere un progetto ideato da Johann Tomforde. Nacque così la Swatch-Mercedes ART. Presto, davvero molto presto, si arrivò alla prima Smart, che presentava per l’epoca un look davvero giovanile e moderno. Il lancio della prima vettura venne avviato sotto il brand MCC (Micro Compact Car) nel 1998.

smart renault
Smart (fuoristrada.it – Media Press)

L’automobile era lunga appena 2,5 metri. Con il passare del tempo le dimensioni sono aumentato, le evoluzioni pure e anche i consensi per la piccola tedesca. Che adesso, vedendo il primo SUV del brand, tanto piccola non è più. Tornando al primo mezzo, comunque, che non si faccia l’errore di sottostimarlo. ERa un veicolo di tutto rispetto, con una dotazione notevole per il ventesimo secolo: ABS, cambio automatico, vetri elettrici e climatizzatore. Tra gli optional come dimenticare il servosterzo elettrico, la vernice metallizzata e la ruota di scorta.

I motori erano poi di origine Renault. Non ve l’aspettavate, eh? La Smart può fare affidamento sul know-how tecnico dei francesi. Di sicuro, al di là di questo interessante dettaglio, parliamo sicuramente di uno dei modelli più interessanti del mercato tutto. Che promette di essere ancora protagonista in vista della transizione elettrica del 2035. Con quali caratteristiche estetiche e tecniche, solo il tempo ce lo dirà.

Impostazioni privacy