Salvini, é guerra all’Europa: “E’ un chiaro errore” | La battaglia del ministro contro l’Euro7

In attesa del testo definivo da parte della Commissione Europea, l’Italia conferma per bocca di Matteo Salvini la battaglia contro Euro 7

Tutto è cominciato lo scorso autunno, quando la Commissione Europea ha ribadito che indietro non si poteva tornare e accelerato sulla nuova normativa Euro 7. Il testo definitivo dovrebbe essere pronto per luglio 2023, ma ci sono già molte indiscrezioni e l’Italia è pronta a dare battaglia copme ha confermato Matteo Salvini nelle sue vesti di ministro dei Trasporti.

Il principio della rivoluzione, anche sulle nostre strade, è quello di una mobilità diversa e più sostenibile, eliminando in un arco di tempo relativamente stretto i veicoli a benzina, non solo i diesel. Fin da subito però tutto il settore dell’automotive, anche le aziende già avanti nella ricerca sull’elettrico, ha mostrato le sue perplessità.

Matteo Salvini euro 7
Matteo Salvini contro la norma Euro 7 (ANSA Foto – Fuoristrada.it)

E lo hanno fatto anche diversi governi a cominciare da quello italiano e tedesco. Fino a quando non ci saranno parole precise sulle quali discutere è azzardato fare previsioni. Intanto però Salvini, visitando l’Automotive Dealer Day di Verona, è tornato ad affrontare il tema.

Lui in questi mesi non ha cambiato idea e annuncia che l’Italia darà battaglia perché la normativa Euro 7, almeno come è stata immaginata, non ha senso e non è sostenibile. Il ministro ha ribadito che insieme ad altri Paese dell’UE sta lavorando per evitare quello che considera un vero salto nel buio o almeno di rimandare la discussione. Nel 2026 infatti è in programma una revisione della normativa sulle emissioni di CO2.

Quali sono le nazioni contrarie alla riforma? Secondo Matteo Salvini oltre all’Italia anche Francia, Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Polonia e Ungheria. Quindi i numeri per bloccare tutto già ci sarebbero, ma loro vogliono portare dentro anche altri governi per arrivare alla maggioranza.

Le sue parole sono nette quando dice che “è un chiaro errore. L’elettrico è una delle possibilità su cui puntare per il futuro, ma non è l’unica. Noi siamo per la libertà di scelta da parte dei cittadini e delle imprese”. Puntare solo sull’elettrico invece sarebbe un evidente regalo a Paesi come la Cina.

Euro 7 dal 2025, cosa prevede la norma osteggiata dall’Italia e non solo

Al momento l’entrata in vigore della nuova legge è prevista per luglio 2025 nel caso dei veicoli leggeri, e due anni dopo invece per i veicoli pesanti. L’obiettivo dichiarato dalla Commissione Europea è quello di ridurre le emissioni inquinanti provocate dai veicoli e dal trasporto su strada che sono la prima fonte di inquinamento atmosferico.

Ma qui sta il problema sollevato da molte Case produttrici. A parole l’obiettivo è quello di rendere i veicoli più accessibili ai consumatori, ma a rischio c’è la competitività dell’Europa. In ogni caso la road map è già stata stabilita: nel 2035, tutte le auto e i furgoni venduti nell’Unione avranno zero emissioni di CO2, anche se nel 2050 più del 20% delle auto e dei furgoni e il 50% dei mezzi pesanti continueranno a emettere sostanze nocive.

Le nuove regole Euro 7 aggiornare e a sono destinate ad inasprire gli attuali limiti per le emissioni inquinanti, sicuramente per autocarri e autobus. Ma saranno anche stabiliti limiti di emissioni per sostanze inquinanti precedentemente non codificati, come le emissioni di protossido di azoto dei veicoli pesanti.

Euro 7, come funziona la norma che cambierà la mobilità
Euro 7, come funziona la norma (Ansa Foto) – Fuioristrada.it

Nel 2035 la nuova normativa Euro 7 ridurrà le emissioni totali di Nox (cioè l’ossido di azoto) di auto e furgoni del 35% rispetto ad Euro 6 e del 56% rispetto alla norma Euro 6 di autobus e camion. Inoltre, dovrebbe portare ad una riduzione del 13% di emissioni nocive provenienti dal tubo di scappamento di auto e furgoni e del 39% da autobus e camion.

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