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Codice della Strada 2023, le regole per circolare con un’auto con targa estera: cosa dice la legge

Il Codice della Strada nel 2023 ha applicato delle nuove regole: alcune di queste riguardano le automobili che circolano con targa estera

Ormai possono ammetterlo tutti. Basta andare in giro per le città e si vedono sempre più automobili con la targa straniera. Non è proibito dalla legge, ma è un argomento che va approfondito. Come detto, guidare in Italia un’automobile con targa straniera è consentito, ma non sempre e comunque. Nello specifico scatta il divieto per chi ha la residenza in Italia da oltre 60 giorni.

Controlli in città (Fuoristrada.it – Ansa)

E quindi a quel punto scatta l’obbligo di mettere una targa italiana all’automobile che ha ancora quella straniera. Sono queste le novità che il Codice della Strada introduce per limitre la circolazione di veicoli con targa estera. Inoltre, le nuove disposizioni sono orientate a punire chi risulta residente in Italia da oltre 60 giorni (fa fede il certificato anagrafico) e guida una vettura con targa straniera. Le regole sono ormai chiare: un’altra eventuale residenza all’estero non ha rilevanza.

Ma non finisce qui, perché in sostanza chi utilizza un veicolo con targa straniera va incontro a diversi rischi. Ma cosa c’è che non va nelle targhe straniere? Il problema è il loro utilizzo fittizio, per avvalersi di alcuni vantaggi fiscali. Ma una targa straniera comporta difficoltà anche nel riscuotere il bollo auto non pagato, l’applicazione dell’RC Auto e anche la notifica delle multe.

Targhe straniere, arriva la “stretta” del Codice della Strada

Queste, ad esempio (così come eventuali cartelle esattoriali) vanno recapitate all’indirizzo di riferimento, che ovviamente è all’estero. Ma le missive, una volta che lasciano il nostro paese, perdono il valore giuridico che rendono di fatto sancite le notifiche. In sostanza una notifica di una cartella o di una contravvenzione all’estero perde la sicura validità della notifica al proprietario dell’auto. Quindi non solo è possibile impugnarle, ma spesso non si riesce materialmente a procedere con la riscossione forzata. Ecco perché molte persone sono “tentate” dall’utilizzare veicoli con targa straniera, con la speranza proprio di non vedersi recapitare multe o cartelle.

Vigili urbani (Mondofuoristrada.it – Ansa)

Alcuni addirittura si azzardano a non pagare affatto il bollo auto, e ci sono perfino casi di vetture con targa straniera che circolano senza la basilare e indispensabile copertura assicurativa. Questo perché le vetture con targa straniera, in Italia dovrebbe circolare non in modo stabile, ma solo temporaneamente. Per questo la legge ha indicato in 60 giorni il tempo limite per mettersi in regola ed evitare il rischio di sanzioni pesanti.

Giovanni Scotto

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