In un futuro distopico, come narrato nei romanzi di fantascienza, gli uomini viaggeranno a bordo di mezzi volanti a guida autonoma. Stellantis ci prova?
Un vecchio baule in una soffitta impolverata conteneva fumetti di fantascienza dove, in copertina, macchine volanti con forme simili ad ufo sorvolavano città sviluppate in altezza. Questa è la fotografia di un qualsiasi giornaletto americano di fantascienza, dimenticato nel baule del nonno in una soffitta nel Maine.

Il futuro, oggi presente, negli anni ’50 del secolo scorso lo si immaginava con macchine volanti, a guida autonoma e uomini vestiti con una tuta da palombaro. Una visione non troppo lontana da quella di Lilium, ex start-up tedesca fallita diversi mesi fa, che ha venduto la propria proprietà intellettuale ad Archer, società statunitense attiva nel medesimo settore, quello dei taxi volanti.
I taxi volanti a guida autonoma
Lilium è partita sotto i migliori auspici circa dieci anni fa, raccogliendo dagli investitori oltre 1 miliardo di dollari. Nel 2021 quotata tramite SPAC con Qell al Nasdaq. L’idea era semplice, mezzi a guida autonoma da far decollare sui cieli per evitare il traffico urbano, un servizio di taxi di lusso per il trasporto di persone che non voleva rimanere imbottigliate nel caos. Naturalmente questi mezzi rappresenterebbero la risposta e la soluzione a molti problemi.

Archer ha acquistato 300 brevetti da Lilium. L’investimento da parte di Stellantis è avvenuto nell’epoca del CEO Tavares, fiutando l’affare e la possibilità di una diversificazione degli investimenti in un campo della mobilità in espansione sui cieli, grazie a veicoli come Midnight, un drone capace del trasporto di 4 passeggeri, con un’autonomia massima di 80 km e 10 minuti indicati per una ricarica completa.
Un concetto nuovo di mobilità urbana, nel pieno rispetto dell’ambiente, che trova una sua logica in città metropolitane sempre più trafficate. Il futuro sembra già scritto per quanto riguarda la mobilità 2.0. Il problema dell’inquinamento di mezzi su gomma potrebbe essere risolto anche attraverso droni più che aerei in funzione di taxi. Bello per alcuni da immaginare, ma difficile da realizzare, almeno in Italia, dove spesso il servizio pubblico è carente e i taxi certe sere sono un miraggio. E vi salireste su un robotaxi volante senza pilota?





