L’amministratore delegato del Gruppo Stellantis ha lanciato un messaggio chiaro alla Commissione europea che continua a insistere su obiettivi sulle emissioni non perseguibili.
La Commissione europea sta spingendo l’acceleratore su un mercato elettrico che non decolla. Si sente l’esigenza di un miglioramento dell’ambiente ma tutto questo sta andando a discapito delle case produttrici che sono già in profonda crisi.
I numeri di Stellantis sono molto negativi e dopo le scelte fallimentari di Tavares proiettate sul green, il nuovo amministratore delegato vuole cambiare marcia. Filosa, infatti, ha deciso di fare una clamorosa marcia indietro e tornare a produrre motori termici di qualità. Il mercato dell’elettrico, spinto dai nuovi incentivi, può andare forte per le city car ma non in altri segmenti. Quindi secondo l’a.d. bisognerebbe spingere il segmento A full electric che consuma di meno rispetto ai mastodontici SUV e berline. L’Unione europea dovrebbe cogliere i segnali dal car market.
Il monito di Antonio Filosa
Il manager campano è stato scelto dal Presidente John Elkann per rivitalizzare il Gruppo Stellantis. L’amministratore delegato di Stellantis, in occasione di un webinar della Autumn Conference 2025 di Kepler Cheuvreux, ha parlato di azioni strategiche urgenti per invertire un trend negativo. “I target UE sulle emissioni sono insostenibili, in Europa siamo passati da 19 a 15 milioni di auto con la perdita di circa 3 milioni di auto. L’Europa è la regione che sta rallentando di più”, ha spiegato Filosa.

Le dichiarazioni riportate su Ansa fanno luce anche sulla crisi dei veicoli commerciali. La filiera ha perso 350.000 unità su 2 milioni nel 2025. ACEA ha spiegato che c’è un netto collegamento fra il calo del mercato e gli obiettivi sulle emissioni. Per rivoluzionare il parco auto circolante ci sarebbe da lavorare anche su ambiente e produttività e quindi sui posti di lavoro.
Filosa, infine, ha parlato anche della reddittività di Leapmotor: “E’ un investimento molto buono – ha spiegato l’a.d. di Stellantis – Quando abbiamo fatto il nostro investimento vendeva 5.000 unità al mese, ora 50.000 unità al mese in Cina. Continuiamo a considerarla una startup ma che si è affermata“. La scelta fu voluta da Tavares, ma per ritornare grande Stellantis avrà la necessità di esplorare nuovi prodotti e provare ad aumentare i profitti.