Oggi vi parleremo di una curiosa vettura che è stata progettata da un team di studenti, e che porta il marchio Skoda. Andiamo a scoprire tutti i segreti di un veicolo davvero innovativo e sorprendente.
Il mercato dell’auto pone i costruttori davanti a continue sfide, oltre che a ribaltamenti di fronte, che vedono i segmenti scambiarsi la posizione di dominatori del settore quasi di anno in anno. Al giorno d’oggi, le cabrio non la fanno più da padre come in passato, ma siamo certi che il progetto di cui vi parleremo oggi conquisterà la vostra attenzione. Ci riferiamo alla Skoda CitiJet Concept, progettata da un team di 16 studenti, per la precisione apprendisti della casa della Repubblica Ceca. 
La vettura in questione, che non è mai stata realizzata in serie, nasce dalla base della compatta Vertigo, ed è stata trasformata in una cabrio molto sportiva, dotata di soluzioni tecniche originali. In occasione del Worthersee del 2014, il raduno austriaco che celebra la passione per le vetture del gruppo Volkswagen, di cui la Skoda è parte integrante da decennio, il modello più sorprendente in assoluto fu proprio la CitiJet Concept. Andiamo a scoprire quali sono i suoi segreti.
Skoda, la CitiJet Concept che trasforma la Citigo in una cabrio
La Skoda CitiJet Concept nacque dalla base della Citigo, derivata a propria volta dalla Volkswagen Up!, ed i giovani progettisti hanno rivoluzionato del tutto il progetto. Il tetto è stato eliminato, con l’abitacolo ridotto a soli due posti e con nuovi roll bar aggiunti per la sicurezza. La carrozzeria è colorata in una combinazione bianco e blu, con cerchi da 16″ ed un doppio terminale di scarico al posteriore che la rese ancor più cattiva. Al posteriore, inoltre, fece la propria apparsa un nuovo spoiler, integrato con i cristalli laterali, che furono tagliati immoto obliquo.
A livello motoristico, la Skoda CitiJet Concept mantenne l’1.0 MPI da 75 cavalli a benzina, quello che era montato sulla Citigo, e non ci furono modifiche in tal senso. A bordo, la Citigo Sport fu ripresa per la sua gran parte, con volante in pelle a tre razze, sedili sportivi e cuciture rosse, oltre che inserti bicolore. Debuttò però un diverso sistema multimediale, collegato ad un impianto audio da 300 Watt, abbinato a luci LED dinamiche, in grado di cambiare colore tra di loro a seconda del ritmo della musica. Insomma, si trattava di una sorta di discoteca a quattro ruote, completato in soli sei mesi di lavoro.