Addio a un autentico genio che ha scritto pagine indelebili dell’industria delle quattro ruote. La sua creazione più nota è diventata un best seller mondiale.
Vi sono degli uomini in grado di rivoluzionare radicalmente interi segmenti di auto. Quando venne lanciata sul mercato la Mazda Miata, meglio conosciuta alle nostre latitudini come MX-5, sembrava surreale. Un’auto dallo stile inglese con le migliorie tecniche della scuola nipponica. Appariva la sportiva biposto perfetta e in effetti lo era. Leggera, rapida e molto divertente riscosse un successo planetario già con la prima serie del 1989.
La Casa con sede a Fuchū, Prefettura di Hiroshima, per creare la roadster più cool del Giappone prese ispirazione dalla Lotus Elan e della Triumph Spitfire, lasciando a bocca aperta i fan. Il suo DNA racing nudo e crudo fece faville. La prima serie pesava appena 950kg, regalando sensazioni alla guida da autentica sportiva. Sotto al cofano non alloggiava un motore dalla potenza brutale, difatti nei rettilinei non trasmetteva brividi alla guida, ma nei tratti misti era un portento.
L’agilità era il suo punto di forza, insieme al prezzo. Generazione dopo generazione le dimensioni e il peso crebbero. L’ultima serie della Mazda MX-5 ha segnato un cambio radicale, riprendendo molti elementi della prima serie. Si è tornati ad una impostazione più in linea con la progenitrice con una coda più corta e un ottimo peso sulla bilancia, grazie all’utilizzo di materiali compositi. Due le versioni per l’ultima sportiva due posti della casa giapponese: motore 1.5 litri (97 kW/131 CV) e un 2.0 litri (118 kW/160 CV). Sul mercato dell’usato la troverete ancora una cifra abbordabile, nonostante l’impennata delle valutazioni degli ultimi anni.
La scomparsa del designer della Mazda
Tom Matano non sarà noto come Giugiaro e Porsche, ma nel corso della sua vita ha creato auto leggendarie. Quella più nota è stata proprio la Mazda MX-5 Miata. Matano ha contribuito a ridefinire il concetto di less is more di Chapman. Dalla sua penna sono nate vetture iconiche. Da giovane si trasferì negli Stati Uniti per studiare design industriale e si laureò all’Art Center College of Design di Pasadena, uno degli istituti più importanti per designer automobilistici.
Il mix giappo-americano gli diede una marcia in più nei suoi lavori. Matano entrò in Mazda nel 1983, in un periodo in cui l’azienda stava attraversando una netta evoluzione. La Miata nacque sul principio incentrato sul “Jinba Ittai”, un termine giapponese che significa “cavallo e cavaliere come una cosa sola”.
Matano ha lavorato anche alla progettazione di altri veicoli Mazda, tra cui le generazioni Mazda RX-7. Da oltre 35 anni i suoi capolavori viaggiano con piacere tra le mani di appassionati autentici. Matano ci ha lasciato a 76 anni e da parte della nostra redazione mandiamo le condoglianze alla famiglia e un sincero grazie per le sue opere.