L’Italia dell’auto ha regalato al mondo intero dei capolavori senza tempo, ed oggi andremo a scoprire uno dei modelli più significativi della nostra storia. Viene considerata, ancora attualmente, un modello all’avanguardia.
C’era una volta il Novecento, un secolo in cui l’Italia era ai primi posti del mondo per numero di auto prodotte annualmente, ed in cui i nostri marchi erano amati e rispettati in ogni angolo del pianeta. Oltre alla Ferrari, potevamo contare su Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Maserati, considerati dei tesori da proteggere, e che ora, invece, hanno visto il loro DNA stravolto, piegato al volere del mercato.
Erano i tempi in cui non esisteva l’omologazione, la ricerca spasmodica di una soluzione che puntasse sull’elettrico o sulla diminuzione delle emissioni e dei consumi. La Lancia era un brand con una propria anima, in grado di dominare anche nel mondo delle corse, con tanti titoli vinti nei rally ed auto mitiche come la Stratos, la 037, la Delta e la Delta S4, mentre oggi è ridotta alla produzione della sola Ypsilon. Ora andremo a raccontarvi la storia di una delle auto meglio riuscite al brand Lancia, che montava un motore che avrebbe fatto scuola in seguito negli anni a venire.
Lancia, la storia della mitica Flaminia con motore V6
Andando nel dettaglio, la protagonista del nostro racconto odierno è la Lancia Flaminia, l’ammiraglia del marchio che fu prodotta in versione Coupé, Sport, Convertible e Supersport, tra il 1957 ed il 1970, per un totale di 12.642 esemplari prodotti. Dopo il grande successo commerciale ottenuto dall’Aurelia, i vertici vollero continuare la tradizione con una berlina molto curata e per l’epoca innovativa. L’ingegner Vittorio Jana lasciò l’azienda per passare in Ferrari, ed il professor Antonio Fessia si occupò del progetto, assieme a Francesco De Virgilio. La prima Flaminia debuttò sul mercato nell’aprile del 1956 in versione berlina.

Si trattò di una vettura con stile curato da Pininfarina, che la rese subito inconfondibile, spinta da un motore V6 di 60° in grado di spingere l’auto sino a 160 km/h. L’obiettivo era quello di diventare una vettura esclusiva, ed anche il Presidente della Repubblica la scelse a suo tempo. Il motore V6 derivava dalla Aurelia, e divenne il primo al mondo ad essere montato su una Coupé. Negli anni, fu perfezionato e sulla Flaminia 3C Sport del 1962 toccò quota 140 cavalli, per poi salire a 150 con l’aumento della cilindrata sino a 2,8 litri. Nel 1963 arrivò sul mercato la Lancia Flaminia Supersport, un’evoluzione della vettura originale, ed il progetto diede molto credito al motore V6, che poi acquisì sempre più popolarità nel futuro più immediato.