Una delle FIAT più amate degli anni Ottanta venne realizzata anche in una declinazione sportiva, così da tentare di sfidare una Volkswagen di grande successo. Ecco la storia di questo mitico modello.
C’era una volta in cui la FIAT produceva auto uniche, dotate di un’anima propria e non in comune con altri brand, come avviene oggi che è parte del gruppo Stellantis. La casa di Torino era in grado di stupire i più attenti spettatori con progetti a dir poco unici, come quello di cui vi parleremo nelle prossime righe. Si tratta di un’auto basata sulla Ritmo, una delle regine in Italia degli anni Ottanta del settore automobilistico.
L’unveling della Ritmo risale, precisamente, al 1978, quando fu lanciata sul mercato al posto di un’altra vettura di grande successo, ovvero la 128. L’obiettivo della FIAT mediante il lancio della Ritmo era quello di soddisfare i bisogni delle famiglie, ma in seguito, si pensò di realizzarne anche una variante più sportiva. Ci riferiamo alla Ritmo Abarth, che voleva sfidare la Volkswagen Golf GTI, sicuramente la compatta sportiva dell’epoca, e che è molto amata ancora oggi. La prima evoluzione fu la Ritmo 105 TC, che fu svelata nel 1981. Andiamo a scoprire la sua storia.
FIAT, tutto sulla Ritmo Abarth che voleva battere la Volkswagen Golf GTI
La FIAT Ritmo Abarth fu subito una rivelazione, ed il motore che la spingeva era un 1.6 litri quattro cilindri bilatero, che spingeva sino a 105 cavalli di potenza massima. La velocità massima era di 180 km/h, con uno scatto che conduceva da 0 a 100 km/h in appena 10 secondi, il tutto grazie anche ad un peso molto ridotto. Fu ottimo anche il lavoro svolto sull’assetto, che la rese molto precisa in termini di stabilità e di reazione alle indicazioni del conducente. Nel 1982 fu lanciata una seconda evoluzione, la 125 TC, con il motore 2.0 litri quattro cilindri che spinse sino a 125 cavalli di potenza massima.
Toccò poi, nel 1983, assieme al restyling della gamma, alla FIAT Ritmo Abarth 130 TC, con una spinta ancor più importante. Il motore guadagno 5 cavalli grazie ad un carburatore a doppio corpo e ad un’accensione elettronica. La potenza di questa variante toccò quota 130 cavalli, che garantiva performance da sportiva vera. Purtroppo, la sfida contro la Volkswagen Golf GTI sul mercato non fu vinta, ma è chiaro che quella vettura era sostanzialmente irraggiungibile all’epoca. In ogni caso, la Ritmo Abarth è ancora oggi nei cuori degli appassionati, e resta un punto di riferimento del nostro settore automobilistico.