Ve lo ricordate il boom delle DS? Il brand transalpino, ricalcando lo stile sinuoso ed elegante del passato, sembrava essere tornato in auge. Stellantis avrebbe deciso di reintegrarlo.
Chi ci legge e non è più un ragazzino probabilmente e ricorderà le vecchie Citroën DS, oggi auto d’epoca, prodotte tra gli anni ’50 e ’70. Un concetto molto innovativo per le soluzioni tecnologiche che adottava, e sconvolgente per il disegno unico ed inconfondibile che ha segnato un’epoca. Non è difficile immaginare una giornata uggiosa dove dalla portiera di una DS esce un uomo in impermeabile avvolto da una coltre di nebbia e di fumo. Questa è un po’ l’immagine cinematografica di un brand elegante che ha ricevuto generazione dopo generazione riscontro anche in Italia.
Forte di un passato di successi e di vendite DS è diventato poi un marchio indipendente, che non ha avuto la risposta sperata nelle vendite in era recentissima, anche a causa dell’uscita di scena dei motori 2.0 HDi e 1.6 PureTech. Stellantis starebbe valutando di reintegrare DS Automobiles all’interno di Citroën, senza vendere il marchio. Un’operazione simile alla Lancia, discorso ben diverso per Alfa Romeo e Maserati.
La nuova era del brand DS
DS è un marchio premium incompreso ai più, forse ai giovanissimi, si vocifera del prossimo passo green: una nuova Citroën DS elettrica, il cui lancio è previsto intorno al 2028 e basata sulla piattaforma STLA Medium. La reintegrazione del marchio non comporterà la perdita di identità e della qualità che contraddistinguono DS, ma un risparmio dei costi che garantirebbero un nuovo approccio d’acquisto calando sensibilmente nei listini.

Un sottomarchio ma con un forte DNA che ruba al passato e alla sua storia la forza e l’eleganza di un modello fuori dal coro, concepito per far discutere sin dalle prime immagini apparse in rete. Come ieri, DS è sinonimo di eleganza, raffinatezza e mistero. Ci piace immaginarla protagonista di una pellicola francese guidata da un ispettore di polizia intento a combattere il crimine in città. Chissà che futuro attende il brand DS.