I lavoratori italiani del gruppo Stellantis non possono guardare al futuro con fiducia ed ottimismo, e da uno degli stabilimenti più importanti, ne arriva una conferma ulteriore. Ecco la decisione che è stata presa.
La produzione di auto e componenti in Italia ha subito un drammatico crollo nel corso degli ultimi anni, e la situazione, anziché migliorare, appare in continuo peggioramento. Stellantis rischia di assemblare meno di 400.000 veicoli nel 2025, e questo lasciano presagire i numeri relativi al primo semestre, che hanno mostrato un calo della produzione in ogni singolo stabilimento del nostro paese, con percentuali molto preoccupanti per i lavoratori.
Stellantis ha scelto, in molti casi, di procedere agli incentivi al licenziamento, chiudendo i rapporti con i lavoratori in anticipo, così da poter ridurre la sua forza lavoro nel momento più delicato della propria storia. Inoltre, il gruppo continua a rivolgersi ai contratti di solidarietà, l’unico metodo per poter garantire ai propri dipendenti una sorta di continuità salariale, seppur con importanti ridotti rispetto a quelli garantiti dal contratto. Quasi 2.000 persone, in uno degli stabilimenti più importanti del nostro paese, sono sottoposti s questo tipo di accordo, e presto potrebbe toccare ad altri la stessa sorte.
Stellantis, contratto di solidarietà a Termoli per 1.823 persone
A seguito di un incontro che si è tenuto tra la dirigenza del sito di produzione di Stellantis di Termoli ed i sindacati, si è deciso di sottoporre ben 1.823 lavoratori al contratto di solidarietà, per il periodo compreso tra il primo di settembre prossimo ed il 31 di agosto del 2026. In sostanza, per un anno intero, vigerà tale accordo tra le parti. Il contratto di solidarietà garantisce una continuità salariale, in quello che è un momento incerto per il settore automotive, specialmente per la holding multinazionale olandese, ancora alla ricerca di un modo per riuscire a tirarsi fuori da una crisi che dura da un paio di anni.

Ricordiamo che a Termoli sarebbe dovuta nascere una Gigafactory per la produzione di batterie per le auto elettriche, ma a causa della crisi e della scarsa domanda che c’è per le BEV, Stellantis ha messo in dubbio la realizzazione di questa fabbrica, e con essa, il futuro dei lavoratori. I sindacati hanno avanzato lamentele e si sono mossi a tutela di lavoratori e famiglie, visto che dopo la chiusura del reparto motori Fire, l’unica linea di motori attiva a Termoli è quella del V6/2.0 T4. La nuova linea del cambio elettronico eDCT non arriverà prima del 2026, e sino a quel momento, ci sarà da stringere i denti.