Il gruppo Stellantis zoppica da tempo e la produzione in Italia ne ha abbondantemente risentito. Ora viene richiesta maggiore trasparenza da parte dei sindacati che vogliono tutelare i lavoratori colpiti dalla crisi.
La drammatica situazione della produzione automobilistica in Italia è ormai un problema ben noto, ed al quale si dovrà, in un modo o nell’altro, tentare di porre rimedio in tempi brevi. La crisi di Stellantis sta portando alla perdita di migliaia di posti di lavoro, con gli stabilimenti che restano chiusi per giorni. La speranza è che Mirafiori torni a volumi accettabili con l’arrivo della nuova FIAT 500 ibrida, mentre a Melfi sarà presto prodotta la nuova Lancia Gamma.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dal sito web “Ciociariaoggi.it“, Stellantis ha ripreso la produzione presso lo stabilimento di Cassino, in provincia di Frosinone, nel Lazio. La lastricatura è ripresa mercoledì, mentre giovedì 28 di agosto tocca al reparto verniciatura. Gli operai addetti al montaggio torneranno in azienda martedì 2 di settembre, ma queste notizie non possono certo far pensare che la fase più critica sia stata superata. I sindacati sono tornati a spingere per avere risposte più concrete in chiave futura.
Stellantis, a Cassino si torna a lavorare ma la UILM vuole chiarezza
Il segretario provinciale della sigla sindacale Uilm, vale a dire Gennaro D’Avino, ha chiesto a Stellantis maggiori certezze in chiave futura: “Cassino riparte, ma ci non ci sono certezze sulla durata delle attività, né tantomeno sulle prospettive della produzione“. Il gruppo, da tempo, procede aprendo e chiudendo le attività di continuo, lasciando nell’incertezza e nell’angoscia più totale i dipendenti. D’Avino ha ricordato la necessità di un rapido confronto con la direzione del gruppo: “Crediamo sia inaccettabile che in un momento così delicato, caratterizzato da lunghi fermi ed una preoccupazione in aumento tra i lavoratori, l’azienda non faccia chiarezza“.

D’Avino si riferisce a diversi aspetti quando cita il tema della chiarezza: “C’è bisogno di avere più risposte su tematiche quali gli investimenti, le tempistiche produttive ed anche le prospettive occupazionali“. La Uilm vuole che Stellantis dia risposte concrete, in modo da poter garantire stabilità ai dipendenti. Pensate che sino alla ripresa dell’attività, gli operai di Cassino non avevano lavorato per nemmeno un giorno nel mese di agosto, che è ormai avviato alla sua conclusione. E nonostante la ripartenza della produzione, permangono preoccupanti interrogativi su cosa accadrà nei prossimi mesi.