Erano gli anni ’80 e la Casa bavarese dovette affrontare la delicata questione dei rialzo dei prezzi dei carburanti, creando un progetto audace.
Oggi tutte i top brand si stanno chiedendo quale possa essere la migliore strada per il futuro. C’è il bisogno di creare panorami alternativi perché l’elettrico continua a non decollare e per BMW sta diventando un serio problema da gestire. Il calo delle vendite di EV potrebbe essere mitigato da una ricetta semplice: motori termici prestazionali con consumi più bassi.
La BMW, già quarant’anni fa, fronteggiò la crisi energetica con il lancio della BMW 525e. Sotto al cofano un 6 cilindri progettato per offrire un grande confort e consumi più bassi. Nel 1973, a seguito della guerra del Kippur, l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) chiuse i rubinetti del petrolio e il prezzo del carburante nei Paesi occidentali salì in modo vertiginoso. In Europa i marchi dovettero capire come rispettare le nuove norme con soluzioni tecniche all’avanguardia.
Mercedes propose un motore diesel nel listino della Classe S W116 e produsse la futura 190, dopo aver portato avanti esperimenti geniali con concept car pioneristiche. La bavarese decise di virare sulla produzione di motori di cilindrata inferiore, rispetto ai V12 da 4,5 litri che erano pronti al lancio. Dal 6 cilindri M20 prese vita il diesel M21, posto sotto il cofano delle 324d/td e 524d/td, ma i tecnici vollero rendere più efficiente il V6 a benzina.
La BMW della svolta
All’inizio degli anni ’80 la BMW lanciò negli Stati Uniti la 528e, dotata di catalizzatore a tre vie. Nel 1983 esordì la 525e in Germania e nel 1985 la 325e sul mercato europeo. La “e” stava per eta, la lettera greca dell’efficienza. Il 6 cilindri crebbe da una cilindrata 2,0 a 2,7 litri, con un’erogazione studiata per la coppia ai bassi regimi. Date uno sguardo al video in basso del canale YouTube.
Sotto il cofano delle 525e e 528e c’era il 6 cilindri M20 con alesaggio e corsa portati a 2.693 cc, che, nonostante il catalizzatore, era capace di sprigionare 122 CV. Erano 125 i CV senza catalizzatori, a soli 4.250 giri/min. La coppia massima era di 230 Nm (240 Nm senza cat.) a 3.250 giri/min. La soluzione era abbinata al “BMW Energy Control”, il noto indicatore analogico di consumo, che rese la berlina un’auto innovativa e molto avanti rispetto ai competitor. Le vendite furono positive e furono gettate le basi per il moderno concetto di efficienza.