I più grandi produttori al mondo stanno elaborando delle strade alternative per offrire una soluzione 100% green. Scopriamo l’idea pioneristica della Yamaha.
Anni come giorni sono volati via, brevi fotogrammi di un’epoca che scioglie, come neve al sole, la felicità di guidare un’auto termica, a cambio manuale e soprattutto a benzina. Cosa resterà di questi anni, afferrati da giornali patinati, ma già scivolati via tra normative europee sempre più stringenti. Sempre più modelli sono pensionati a favore di soluzioni elettrificate, e la ricerca non si ferma, nuovi mercati scattano la fotografia di soluzioni ad idrogeno o a pannelli solari.
Soluzioni arrivano dall’Oriente, risposte a tutte quelle generazioni vecchie e giovani che si trovano nel pieno di una rivoluzione simile al passaggio della macchina a vapore a quella a combustine interna. Tutti figli di un epoca dove tra passato e futuro si immagina un mondo migliore, diverso, di un consumismo ma green, dove le soluzioni scelte dalla politica hanno un sapore buono proprio perchè green.
E noi tutti a guadare e a fare la nostra parte, portando a casa l’ultimo modello elettrico sperando che sia l’ultima innovazione. Invece, la spinta green è inarrestabile, un sogno di vivere in un mondo più ecologico, più pulito, e arrivano auto e barche ad idrogeno. Perchè il rispetto dell’ambiente parte proprio dal mare, infatti, Yamaha ha deciso di ampliare sempre di più i propri orizzonti non solo a terra e per farlo ha scelto di dare forma a un bellissimo propulsore, con questo che entra nella storia come la versione H2. Si tratta del primo storico modello a idrogeno che potrà essere utilizzato per le navi.
La novità Yamaha
Secondo Ish Monroe, ovvero il rappresentante di Yamaha Rightwaters, questo è un progetto che è destinato a diventare parte fondamentale del mercato, grazie alla collaborazione tra il colosso giapponese e Roush Performance.
Il motore H2 della Yamaha potrebbe cambiare gli scenari marittimi. Una rivoluzione che troverà una espansione per il futuro in diversi settori nel mondo dei motori, archiviando anche nella navigazione il rombo del naftone e quella nube nera agli imbarchi che non ha mai avuto fascino.