Chi acquista auto made in China sembra alquanto soddisfatto, ma molti si sono accorti di un aspetto che li penalizzerà fortemente tra qualche anno, e non è una bella sorpresa.
Il mercato cinese delle quattro ruote è in forte espansione da qualche anno, grazie a dei prezzi sensibilmente inferiori rispetto alla concorrenza rappresentata da marchi europei, giapponesi, statunitensi ed australiani più famosi. In certi casi non manca poi la qualità richiesta. Tra i marchi di auto più famosi ci sono i vari BYD, MG, Omoda, Jaecoo, Lynk & Co e Zeekr. In quanto a design proposto si tratta davvero di veicoli che spesso sono belli da vedere, accattivanti nelle forme ed anche nel prezzo, come detto.
E spesso e volentieri l’attenzione di chi cerca una nuova auto, dal fuoristrada alla berlina, si ferma qui. Specialmente in tempi come quelli attuali, dove il costo della vita sale ma i salari non si schiodano da dove sono. Ed anzi, il rischio è che calino pure. L’automotive dalla Cina offre quindi un elevato livello di competitività, almeno sulla carta. Eppure non è tutto oro quel che luccica. Ci sono delle notizie senz’altro non belle per chi è già in possesso di un veicolo fabbricato in Cina.
Il problema in questione deriva da una tendenza a perdere valore in maniera sempre più marcata man mano che passa il tempo. Consultando alcune piattaforme specializzate in acquisto di auto usate, si può evincere come tutti i veicoli comprati in Cina siano soggetti a subire un deprezzamento sensibile.
In appena tre anni alcuni modelli di MG possono perdere fino ad un terzo del loro valore, mentre per le marche più conosciute e consolidate questa cosa avviene solo per la metà di tale indicazione. Le MG perdono intorno al 30% ed anche più contro il 12% in media di Toyota.
La cosa può fungere da specchio per le allodole perché attira senz’altro nuovi acquirenti, che però dopo appena qualche anno avranno un fuoristrada, un suv od una vettura urbana che non potranno piazzare ad un prezzo vantaggioso in un secondo momento.
In parte questo problema sembrerebbe derivare anche dal fatto che i costruttori cinesi devono farne ancora di strada per essere reputati affidabili dai consumatori in Europa. Tale situazione è espressa proprio nel mercato dell’usato, e qui le vetture cinesi fanno fatica a farsi notare.
E poi c’è sempre la concorrenza di chi è già presente da molto prima nel settore, e ha saputo brillare nel segmento delle auto usate a prezzi convenienti. È il caso di Dacia, che offre da sempre veicoli tutto sommato affidati a prezzi che sono contenuti e che al tempo stesso riescono a tenere il loro valore con il trascorrere del tempo.
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