L’annuncio è una pugnalata ai suoi tifosi e all’intera Formula 1. Ecco come l’annuncio di Alonso ha gelato il paddock.
Da ormai qualche mese la Formula 1 è movimentata dalle voci di mercato. E’ innegabile che lo sport stia attraversando una fase di ricambio generazionale, con tanti veterani ormai prossimi all’addio e l’arrivo di giovani esordienti con tanta voglia di dimostrare. Giusto per fare qualche esempio citiamo gli ingressi di Oliver Bearman alla Haas, di Jack Doohan all’Alpine e di Andrea Kimi Antonelli addirittura alla Mercedes. Diverse quindi saranno le novità sul prossimo schieramento, ma non è tutto.
Come spesso si usa dire, si può mettere in abitacolo anche il pilota più talentuoso del mondo, ma senza una monoposto vincente le sue chance di fare la differenza resteranno sempre poche. Ovviamente ad occuparsi di tale aspetto sono i tecnici anch’essi, ultimamente, sotto i riflettori e nelle chiacchierate dell’ambiente. Uno in particolare è stato tirato in ballo di recente da Fernando Alonso che, stupendo tutti, ne ha minimizzato le qualità e le capacità di ribaltare la situazione attuale di Aston Martin.
Pur riconoscendo il valore di Adrian Newey, dato ormai vicino all’accordo con patron Lawrence Stroll, il campione di Oviedo ha espresso alcune perplessità circa la possibilità di un solo uomo di riportare alla competitività un team partito bene dopo l’acquisizione da parte del magnate canadese, tanto da lottare per il podio e poi via via andato indietro e oggi quinta forza del Mondiale. “Il suo ingaggio è solo una voce per ora”, il laconico commento del due volte iridato rilasciato durante il fine settimana di Monza.
“La questione adesso è comprendere cosa abbiamo in mano e cosa stiamo producendo, se stiamo andando nella giusta direzione e quanto invece stiamo sbagliando, in modo da poterci preparare al meglio per il 2025“, ha rimarcato gettando fumo negli occhi a coloro che danno ormai per certa un’operazione pesantissima anche sotto il profilo finanziario (si parla di un accordo quadriennale da 100 milioni di euro).
A destabilizzare il Samurai e a minarne la consueta fiducia nei propri mezzi la mancanza di costanza delle performance della sua AMR24, un weekend in grado di battagliare per la zona punti e quello dopo, come appunto avvenuto nel Tempio della Velocità, lontanissima.
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