Colpo durissimo per Stellantis, l’azienda è costretta a un provvedimento d’emergenza in alcuni stabilimenti produttivi
Stop alle attività. Dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni, è arrivata l’ufficialità per Stellantis, costretta a una decisione d’emergenza per quanto sta avvenendo. Non è una novità per chi segue da vicino le vicende della holding multinazionale guidata da Carlos Tavares, considerando anche la grande instabilità che ha coinvolto negli ultimi tempi molti stabilimenti italiani. Nessuno però si aspettava, all’improvviso, uno stop del genere.
A poche ore dalla conferma del calo nelle vendite e nelle consegne nel primo trimestre del 2024, i vertici dell’azienda, che pure non lasciano trasparire particolare preoccupazione, sono costretti a fare i conti con un’altra notizia decisamente non positiva. Non uno, non due ma ben tre stabilimenti sono infatti completamente fermi.
Stavolta lo stop non è stato imposto però da una strategia aziendale, bensì da un fattore esterno che crea un problema non da poco per Stellantis, soprattutto in un momento come questo in cui potrebbe essere necessario il massimo sforzo produttivo per poter raggiungere le previsioni di vendita di questo 2024.
Mentre a Mirafiori è stata prolungata la cassa integrazione, Stellantis deve fare i conti, d’improvviso, con lo stop forzato di tre dei più importanti stabilimenti europei del gruppo. Un blocco causato dalla mancanza delle parti necessarie per l’assemblaggio.
Stando a quanto riferito da Reuters, MA France, uno dei principali fornitori di Stellantis, starebbe facendo i conti con uno sciopero che sta causando problemi all’intera azienda e a tutti i suoi clienti. Compresa Stellantis.
A dover fare i conti con questa problematica non da poco sono stati, in particolare, due stabilimenti francesi, Poissy e Hordain, e uno inglese, Luton, attivi nella produzione, di DS 3 e Opel Mokka, veicoli commerciali leggeri come Peugeot Expert, Citroën Jump e Opel Vivaro e altri mezzi commerciali elettrici.
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Stellantis ha infatti confessato di essere alle prese con l’aumento dei prezzi di un altro fornitore di fiducia, MacLean-Fogg, e questo potrebbe comportare nuovi rallentamenti alla produzione.
Un ulteriore potenziale disagio che si aggiunge alle tante problematiche che da mesi affliggono i principali stabilimenti del gruppo in Italia, tra dialoghi con i sindacati che spesso non hanno portato alcun passo avanti per quanto riguarda le richieste dei dipendenti.
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