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Allarme Stellantis, cresce la preoccupazione in Italia: è più grave del previsto

Brutte notizie per Stellantis. Un flop imprevisto potrebbe rovinare tutti i piani. Ecco cosa sta accadendo.

Le aspettative erano ben altre, un po’ per l’iconicità del modello,  un po’ per l’attesa creata a suon di iniziative marketing, compreso l’ingaggio di stelle di Hollywood per la pubblicità da passare in tv, la speranza era quella di convincere il grande pubblico a comprarla. Ed invece si è rivelato uno dei più clamorosi e fragorosi insuccessi del marchio FIAT.

Stellantis, in pericolo lo stabilimento di Mirafiori (Ansa) – Fuoristrada.it

E pensare che per conferire alla vettura una dimensione ancora più italiana, Stellantis aveva acconsentito di affidare l’intero processo produttivo agli stabilimenti di Mirafiori, storica sede da cui sono uscite le auto più importanti del marchio, certa che così facendo avrebbe solleticato il senso di comunità italica. Invece le cose sono andate piuttosto diversamente, tanto che neppure i più sensibili al tema ambiente e all’inquinamento si sono fatti convincere.

A dispetto di quanto si possa credere un flop in concessionario può portare ad un dissesto aziendale e questo è ciò che sta rischiando la Casa di Torino.

Guai per Stellantis, cosa è successo in questi mesi

Il nocciolo della questione ruota attorno alle vendite ben al di sotto di quanto sperato della nuova FIAT 500e. Realizzata nei reparti piemontesi avrebbe dovuto fare il botto ed invece tra gennaio e febbraio ne sono state distribuite appena 479 unità, questo secondo i dati forniti dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Praticamente niente se si pensa che un numero del genere corrisponde ad appena due turni di lavoro giornalieri.

Un fallimento di tale portata non poteva che condurre ad una decisione drastica da parte del gruppo italo-franco-americano. Se già i dipendenti erano in cassa integrazione da sette settimane, con una nota inviata al sindacato dei metalmeccanici  la compagnia ha esteso il periodo di sospensione dalle attività  fino al prossimo 20 aprile.

I lavoratori interessati da questo stop obbligato sono 1200 per quanto concerne le linee di produzione del modello elettrico di 500, e mille per la Maserati Granturismo.

Malgrado un futuro facilmente a tinte fosche, l’augurio che si fanno in FIAT è che gli incentivi per le autovetture a batteria che dovrebbero arrivare a maggio, possano dare un impulso alle vendite, risparmiando un passo ulteriore verso la chiusura dello stabilimento.

Flop clamoroso per la FIAT 500e (FIAT) – Fuoristrada.it

Va detto che il concetto di 500e, non ha funzionato e non ha convinto neppure nella sua declinazione sportiva targata Abarth. Qui se vogliamo le cifre sono ancora più impietose. Uscita per la prima volta nel 2022, fece da subito discutere, scatenando le perplessità dei più legati alla motorizzazione a carburante e al sano rumore del propulsore endotermico, ma l’esito in autosalone è effettivamente andato oltre le più negative previsioni.

A quanto pare da inizio 2024 lo Scorpione avrebbe ceduto solamente 14 pezzi. Meno ancora di una costosissima supercar come la Ferrari Roma, a listino a partire da 217mila euro.

Ma quali sono le ragioni di questa caduta? Principalmente il prezzo troppo elevato per la popolazione media italiana, alla luce degli stipendi bassi. Addirittura superiore ai 37mila euro per la versione più corsaiola, e di circa 30mila euro per quella classica.

Chiara Rainis

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