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Formula 1, l’elemento più complesso e costoso è sempre sotto le dita ma nessuno lo conosce

Su di una Formula 1 ogni elemento è un concentrato di tecnologia estremo. Ecco il componente che costa come una vettura stradale.

Le monoposto moderne di F1 sono il non plus ultra in termini ingegneristici. Quante volte avete visto i piloti di Formula 1 settare la wing car in funzione dell’obiettivo specifico che, a volte, varia di giro in giro. I driver dell’attuale griglia hanno imparato a gestire ogni minimo aspetto per estrarre il massimo potenziale dalla vettura.

F1 (ANSA) – Fuoristrada.it

Un tempo i piloti non erano nemmeno distratti da comunicazioni radio. Potevano essere concentrati solo a guidare e a sentire il motore. I tempi sono cambiati e i piloti non devono solo accelerare, frenare e muovere lo sterzo a destra e sinistra. Sul volante vi sono una serie quasi infinita di funzionalità e dati che possono aiutare il pilota, ma anche distrarlo. Campioni vecchia scuola come Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel si erano anche un po’ stancati della deriva moderna delle vetture di F1.

Avrebbero rivoluto un circus più autentico e old school, ma va detto che una monoposto moderna è molto complessa. Un tempo i volanti erano in legno e risultavano simili a quelli delle vetture sportive stradali. L’evoluzione vera si è avuta ai tempi di 7 volte iridato, Michael Schumacher che fu il primo a sperimentare l’innovazione dello sterzo della casa modenese. I tecnici del Cavallino pensarono ad una serie di funzioni, trasformando il volante in un computer leggerissimo capace di controllare tutta una serie di parametri che sono divenuti poi comuni nell’epoca moderna.

Dalle mappature del motore, all’intensità del freno motore, sino il bilanciamento dei freni e tutti i vari aspetti dell’aerodinamica possono essere controllati, specificamente, dal driver. Le nuove leve, figli dell’esperienza al simulatore, sono diventati bravissimi a settare in un baleno il funzionamento di tutti gli elementi principali di un moderno volante. Sono agevolati da configurazioni personalizzate in base alle proprie esigenze.

I volanti delle monoposto F1

Ogni squadra e ogni pilota ha la possibilità di apportare alcune modifiche. In casa Ferrari, in passato, Vettel e Leclerc azionavano la frizione in modo diverso. Il tedesco faceva affidamento alla sua mano sinistra per gestire la frizione nella parte posteriore del volante, mentre Leclerc predilige lavorare sulla frizione con la destra. Poi vi sono team, come ad esempio la Williams, che presenta un display alle spalle del volante.

Alonso con un volante Ferrari (Ansa) fuoristrada.it

Tutti gli altri steering wheel, invece, hanno lo schermo sul volante. Ogni pilota prende parte alla creazione del volante, diventando un secondo guanto. Le tecnologie sono avanzatissime. L’assemblaggio necessita di un lavoro di oltre 80 ore. Date una occhiata anche mondo della simulazione virtuale e ai prodotti acquistabili anche per i videogamer.

Già quello sollevato al cielo da Alonso dopo una vittoria presentava il limitatore di velocità in corsia dei box e i manettini rotanti con cui i driver potevano scegliere diverse impostazioni per la monoposto. Un volate di un’auto di F1 presenta un costo di quasi 55mila euro e, mediamente, i driver cambiano tre o quattro volanti a stagione.

Tra le varie funzioni vi sono: DRS (l’ala posteriore mobile), DRINK (la cannuccia da bere), NEUTRAL (per mettere l’auto in folle), PIT (limitatore di velocità in corsia box), BOX (per entrate per un pit-stop), DIF (controlla il differenziale), EB (controlla il freno motore), BB (modifica il bilanciamento dei freni), MARKER (identifica un punto di interesse nei dati), SOC (modifica lo stato di carica della batteria), START (imposta la vettura per la partenza), BRN (setta la mappatura di burnout per scaldare le gomme), WET (imposta l’auto per condizioni di bagnato), RADIO (per parlare con il muretto dei box), MENU ROTATIVO (modifica i parametri come il volume radio o luminosità del display) e LED (per il colore delle varie bandiere che vengono esposte).

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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