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Rischi la multa per colpa di un giubbotto! Non ci credi? E’ tutto scritto qui

Nessuno potrebbe pensare di dover prendere una multa per il proprio abbigliamento, invece è proprio quello che potrebbe accedere.

Si sottolinea spesso come non sia importante come ci si veste, ma anzi ognuno deve essere libero di esprimersi anche in questo a seconda delle proprie preferenze, pur con alcuni limiti se si deve presenziare ad alcuni eventi ufficiali. Non si può quindi certamente pensare che sia necessario avere “una divisa” quando ci si deve mettere al volante di un’auto e invece non è del tutto vero.

Rischio multa – Fuoristrada.it

C’è infatti un particolare tipo di giubbotto che andrebbe messo solo in determinate occasioni e seguendo una regola ben precisa stabilita dal Codice della Strada, in modo tale da evitare equivoci di alcun tipo. Chi non dovesse farlo va incontro inevitabilmente a una multa anche piuttosto salata.

Un giubbotto può farti prendere una multa

L’idea che possa esserci un indumento che può portare  a subire una multa potrebbe sembrare assurda, ma non è così. Il riferimento è ovviamente al giubbotto catarinfrangente, che è diventato obbligatorio per gli automobilisti a partire dal 1° aprile 2004.

Questo non deve essere indossato ovviamente quando si è al volante, ma solo se si dovesse verificare un guasto alla propria vettura e si dovesse segnalare la posizione. A stabilirlo è l’articolo 162 del Codice della Strada, secondo cui lo si deve mettere in caso di veicoli fermi sulla carreggiata, fuori dai centri abitati, di notte o in condizioni di scarsa visibilità. La stessa accortezza è inoltre valida quando si decide di posizionare sulla strada il triangolo per segnalare il problema o se ci si ritrova sulla corsia d’emergenza e si decide di scendere dal mezzo.

È bene avere sempre con sé il giubbotto salvavita – Foto | Canva – Fuoristrada.it

L’unica alternativa valida, secondo le norme in vigore, riguarda le bretelle, che devono essere sempre cataringrangenti. Non ci sono invece prerogative particolari per quanto riguarda il colore, che può essere giallo, arancione o rosso, sempre fluorescente. Non si può ovviamente ripiegare su un modello realizzato in autonomia, è infatti necessario che sia dotato di etichetta con marchio CE e la sigla UNI EN 471. L’azienda che lo ha fabbricato sarà quindi parte in causa se dovessero esserci elementi che non corrispondono alle regole in vigore.

La norma parla chiaro

Il Codice della Strada spiega chiaramente quando sia necessario indossare il giubbotto salvavita. Questo diventa obbligatorio quando ci si trova al di fuori dei centri abitati con un veicolo fermo sulla carreggiata di notte o comunque quando la visibilità può essere scarsa, in quest’ultimo caso quindi anche di giorno.

Un comportamento simile deve essere tenuto anche quando ci si trova sulle corsie di emergenza o piazzole di sosta delle strade che ne sono munite. La regola vale poi anche quando si posiziona sulla strada il triangolo per segnalare la presenza del mezzo.

Non rispettare la normativa porta a conseguenze che non devono essere sottovalutate. La multa per gli irregolari può infatti andare da un minimo di 41 a un massimo di 169 euro, a cui si aggiunge la decurtazione di due punti dalla patente.

Ilaria Macchi

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