Quando si guida è importante avere una chiara visibilità di quello che accade davanti al veicolo ma anche di quello accade dietro di esso. Tutto ciò che c’è da sapere sugli angoli ciechi
Nelle ultime settimane, purtroppo, si sta sentendo spesso parlare dei cosiddetti “angoli ciechi” nell’ambito di gravi incidenti che coinvolgono soprattutto i ciclisti. Ma cosa si intende per angolo cieco? Si tratta di quei punti in cui un veicolo, un pedone o, appunto, un ciclista sono collocati in una posizione impossibile da vedere attraverso gli specchietti retrovisori. L’incapacità da parte del conducente di rilevare il resto degli occupanti della strada, aumenta proporzionalmente alle dimensioni del veicolo che sta guidando. Pertanto, una motocicletta ha meno punti ciechi di un camion con un rimorchio.
L’origine dei punti ciechi sta nella geometria, dato che gli specchietti retrovisori del veicolo mostrano un campo visivo delimitato da una linea retta che parte dagli occhi, si riflette sullo specchietto e si estende all’indietro. Qualsiasi oggetto che si trova al di fuori di quell’area diventerà dunque invisibile al conducente. Sebbene queste aree “oscure” possano essere ridotte al minimo, è necessario sapere in anticipo dove si trovano in ogni veicolo che si intende guidare.
Sebbene non possano essere eliminati al 100%, esiste la possibilità di ridurre gli angoli ciechi attraverso semplici accortezze. Innanzitutto, prima di iniziare la marcia, il sedile e gli specchietti retrovisori devono essere regolati in modo ottimale. Come posizionare correttamente gli specchietti laterali? Gli specchietti laterali sono posizionati correttamente quando guardando all’interno di essi si vede soltanto una piccola parte della coda del proprio veicolo, quanto basta per avere un riferimento spaziale: meno auto si vede, maggiore è il campo visivo. Se poi si vuole stare ancora più tranquilli è possibile installare sull’auto dei sistemi elettronici di ultima generazione.
Per esempio ci sensori che raccolgono informazioni dall’ambiente in cui si trova la vettura e le elaborano, avvertendo o, addirittura, intervenendo in caso di pericolo. Un sistema ormai molto diffuso di assistenza alla guida si chiama ADAS. Si tratta di un rilevatore che identifica la presenza di veicoli sui lati dell’auto, in particolare negli angoli ciechi, avvisando il conducente con un segnale acustico o luminoso nello specchietto o con una vibrazione nel volante. L’Unione Europea ne ha decretato l’obbligatorietà sui veicoli prodotti dal 2024 in avanti. Secondo le stime, eviterà 25.000 morti e 140.000 feriti gravi nei prossimi 15 anni.
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