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Lo storico circuito ha un terribile problema: è stranissimo, ma ne abbiamo sofferto anche noi

Oggi vi parleremo di una delle piste più belle del mondo, che però ha ora un guaio da risolvere. Scopriamo di cosa si tratta di preciso.

Il mondo del motorsport si sviluppa attorno ad una serie di fattori, ed uno dei più importanti è ovviamente il circuito dove si corrono le gare. Senza di esso, le auto non potrebbero regalare spettacolo, anche se c’è da dire che, la F1 in primis, ultimamente sceglie sempre piste moderne e di basso livello, che tra di loro sono troppo simili, se non identiche. Nella giornata di oggi, vi parleremo della pista più pericolosa di tutte, vale a dire il Nurburgring Nordschleife.

F1 (ANSA) – Fuoristrada.it

La sua lunghezza è assolutamente folle, visto che è di 20.832 metri, e su questo impianto, si sono verificati gli incidenti peggiori nella storia del motorsport. Quello che più ricordiamo è quello del primo agosto 1976, quando Niki Lauda si schiantò a bordo della sua Ferrari, dando vita ad una vera e propria palla di fuoco. Questo e tanti altri crash, fanno dell’Inferno Verde il circuito più pericoloso del mondo.

Nurburgring, ecco il problema dello storico circuito

Il circuito del Nurburgring Nordschleife è uno dei più pericolosi ed affascinanti del mondo, ma soffre di un clamoroso problema, ovvero quello del traffico. Quando esso non viene usato per le gare, viene aperto al pubblico, con gli appassionati di quattro ruote che possono utilizzare la loro auto e farsi liberamente un giro della pista, lunga oltre 20 km, un’emozione unica da vivere per chi ama questa disciplina.

Nurburgring 24 ore in corso (Pixabay) – Fuoristrada.it

L’area amministratica del circuito ha dovuto trovare una curiosa soluzione, ovvero creare una nuova zona pit-stop, situata alla curva 13, in modo da diluire meglio il traffico. In quest’area, pensate, possono esserci ben 100 veicoli fermi contemporaneamente, con i vari addetti che si trovano in loco per regolare il traffico quando c’è il caos maggiore.

La nuova area di sosta ha risolto molti problemi, visto che in passato, una volta terminato il proprio giro, tutti dovevano tornare a quella posizionata vicino all’ingresso della Nordschleife, dove ogni volta si scatenava il finimondo. Il nuovo punto pit stop ha ora risolto molti guai, e siamo sicuri che sempre più appassionati si recheranno sul mitico impianto.

Va detto che su YouTube e su ogni piattaforma dove è possibile caricare video troviamo sempre tantissime immagini degli incidenti che vedono protagonisti i turisti, che spingono troppo forte sull’acceleratore incappando in brutti impatti. La pista è ricca di saliscendi, con una carreggiata molto stretta e l’erba che è situata subito fuori dalle linee bianche che la delimitano. Al Nordschleife non esistono vie di fuga in asfalto, qui è rimasto tutto fermo alla vecchia epoca del motorsport.

Inoltre, i guard-rail sono molto vicini alla pista, e basta perdere la vettura per un secondo per finire contro le barriere. Gli errori, da queste parti, non vengono mai perdonati, e ce ne accorgiamo quando viene corsa la 24 ore, dove i piloti devono mantenere un livello di concentrazione quasi ipnotico, specialmente di notte. A questo punto, vi invitiamo ad essere molto prudenti nel caso in cui fosse vostra intenzione tentare questa mitica esperienza.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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