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Dopo la tragedia: attenzione a questo obbligo, si rischiano anche sanzioni pesantissime

Si sottolinea spesso come in Italia si arrivi ad agire solo dopo una tragedia. Purtroppo quanto accaduto negli ultimi giorni ha fatto tornare alla ribalta un obbligo in vigore da tempo per chi guida un’auto.

Non sono poche le lamentele che si sentono periodicamente in Italia in merito a una tendenza piuttosto assodata nel nostro Paese che porta ad agire solo a fatto ormai compiuto, addirittura in seguito a una tragedia. Un ragionamento certamente sbagliato, che mette in evidenza come si dia poca importanza alla prevenzione, che sarebbe importante in ogni ambito, dalla medicina agli aspetti legislativi.

Codice della strada, nuovo obbligo (Fuoristrada.it)

Ancora una volta ci trviamo a dover verificare come siano tanti i nostri connazionali che agiscono in modo inconsapevole, quasi scellerato quando si mettono al volante. Avere la possibilità di guidare invece rappresenta una responsabilità da non sottovalutare perché un comportamento avventato mette a rischio la vita propria e degli altri.

La tragedia è avvenuta: bisogna agire

Si sottolinea spesso come in Italia le leggi non siano eccessivamente dure, ma per alcune azioni i provvedimenti ci sono, solo troppi li ignorano e agiscono come se niente fosse. Emblematica è la tragedia avvenuta solo pochi giorni fa a Roma, dove una bambina di soli 11 mesi è morta dopo essere stata “dimenticata” in auto dal papà.

L’uomo ancora non riesce a spiegarsi come questo sia stato possibile, soprattutto perché era convinto di avere lasciato la piccola all’asilo nido, cosa che invece non era avvenuta. L’amnesia dissociativa, così come viene chiamato a livello scientifico il fenomeno, è infatti più diffusa di quanto si possa a pensare.

Massima cautela quando si viaggia con un bambino in auto – Foto | Canva – Fuoristrada.it

Ormai da tempo si è deciso di cercare di provare a ridurre questo modo di agire attraverso un provvedimento ad hoc, che prevede la necessità di montare a bordo i dispositivi antiabbandono, che non sono altro che sistemi di allarme volti a impedire che ci si possa “dimenticare” della presenza nella vettura di bimbi al di sotto dei quattroanni di età.

Occhio a chi è irregolare

Non si deve pensare che questa norma sia l’ennesimo aggravio per gli automobilisti, già costretti a sostenere numerose spese. Mettersi in regola e rispettarla significa innanzitutto tutelare se stessi e i propri bambini. Un allarme sonoro, infatti, avvisa nel caso in cui ci si dovesse allontanare e lasciare il piccolo a bordo.

È proprio per questo che la violazione di questo provvedimento, entrato in vigore il 6 marzo 2020, può avere conseguenze pesanti. La sanzione a essere collegata è di 83 euro (scontata a 58,10 per chi paga entro cinque giorni), oltre alla decurtazione di cinque punti dalla patente del conducente se questi è l’unica persona, oltre al bambino, presente all’interno dell’auto. A questa si aggiunge la sospensione della licenza da 15 giorni a due mesi alla seconda violazione in un biennio.

Qualora invece si foste sorpresi mentre si viaggia senza sistemi di ritenuta, obbligatori per tutti i bambini di statura inferiore a 150 cm, è prevista una sanzione sempre pari a 83 euro (58,10 per chi paga entro cinque giorni), la perdita di cinque punti dalla patente del conducente se questi è l’unico, oltre al bambino, a bordo del veicolo. Alla seconda infrazione in due anni scatta poi la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Chi lo desidera può inoltre attivare un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate allo smartphone del conducente o di un familiare, che consente di essere ancora più sicuri e tranquilli.

Ilaria Macchi

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