Come i piloti di MotoGP imparano a cadere: quando il casco non basta

Cadere da una moto può avere conseguenze letali per un pilota. Capire il modo di farlo con maggiori probabilità di sicurezza è davvero fondamentale. 

I piloti di motociclismo viaggiano a velocità davvero incredibili. Le moto da corsa raggiungono picchi proibitivi per qualunque persona non allenata. Va da sé dunque che si tratti di una disciplina piuttosto pericolosa. In questo senso, la peggiore nemica di un pilota non può che essere una rovinosa caduta. 

Cadere da una moto può avere conseguenze letali per la salute di un pilota. Le circostanze dell’incidente possono portare ad infortuni più o meno gravi, nei peggiori casi al decesso.

La preparazione fa la differenza

Solitamente la caduta avviene quando, come dicono le leggi della fisica, l’accelerazione del mezzo viene ostacolata, in modo piò o meno repentino. La gravità dell’impatto per il pilota dipende ovviamente dalle circostanze in cui questo avviene. Velocità, immediatezza, distanza percorsa, qualora sulla propria strada si incontri o meno un ostacolo. Non scontrarsi contro la propria moto, o contro il proprio avversario aumenta ovviamente le possibilità che ci si possa alzare dalla caduta senza conseguenze troppo gravi.

Le circostanze purtroppo sono spesso in mano alla sorte, e in alcuni casi c’è purtroppo ben poco da fare. In altri però la preparazione del pilota (e qualche altro trucco del mestiere) possono fare la differenza e rendere la caduta più sostenibile e meno rovinosa e pericolosa. Proprio per questo motivo è importante che chi guida una moto a tale velocità sia perfettamente preparato.

Imparare a cadere

Tutti sanno che il casco è la prima forma di protezione, ma non l’unica. La sicurezza nelle cadute è aumentata non solo grazie alla maggiore attenzione dedicata alla struttura e manutenzione delle piste, ma anche grazie all’arrivo di nuove tecnologie. Dall’airbag sulle moto ai resistenti materiali delle tute, alle protezioni sempre più efficienti. Anni di analisi dei dati e lavoro sono stati messi a disposizione dei piloti. Anche loro, però, devono fare la loro parte. Non è un caso che oggi chi guida moto ad alti livelli abbia una preparazione fisica nettamente superiore rispetto al passato.

Essere in condizioni fisiche perfette ed avere una certa agilità e una muscolatura ben definita permette di attutire meglio il colpo in caso di caduta, per questo l’attività in palestra è diventata fondamentale anche per chi sale sulle due ruote. Il corpo è la prima “armatura” per un pilota. E questo, in molti casi, può davvero aiutare ad ammortizzare la caduta nel migliore dei modi e ad attutire le conseguenze dell’incidente.