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Curiosità

La Strada della Morte, è la più pericolosa al mondo: chi ci passa ha davvero coraggio, guardate e capirete perché (VIDEO)

Per spostarsi su questa strada in automobile o a piedi servono davvero i nervi saldi: dimenticatevi lampioni, Guard Rail e soccorso stradale perchè qui sarete da soli con i vostri riflessi e tutto il vostro coraggio.

Alcune autostrade sono ben illuminate e sicure mentre altre non sono proprio luoghi dove vorreste trovarvi a viaggiare di notte da soli. Questa però le batte tutte e il motivo è evidente già guardando le foto disponibili online; sull’autostrada della morte, nome più che appropriato, migliaia di automobilisti hanno messo a dura prova le loro capacità di guida sicura e non tutti sono sopravvissuti.

L’autostrada della morte (Fuoristrada.it)

Ma quale sicurezza

Le autostrade italiane purtroppo continuano a non essere esattamente sicure con lo scorso anno che si è chiuso ancora una volta con un vero bagno di sangue fatto da migliaia di incidenti fatali distribuiti in soli 365 giorni in tutto ma potrebbe andare peggio: alcuni paesi, soprattutto del terzo mondo, hanno infatti dei sistemi stradali antiquati che rendono anche un breve viaggio molto pericoloso.

Dove non sono guerriglieri, agguati dei narcos o automobilisti che corrono senza misure di sicurezza a mettere a repentaglio la vostra incolumità infatti potrebbero pensarci semplicemente i costruttori della strada stessa ed il territorio, non sempre favorevole per costruire una via di collegamento tra centri abitati. Quello di oggi è considerato il tratto di strada più pericoloso al mondo, eppure in molti lo percorrono tutti i giorni.

Inutile specificare cosa succederebbe a cadere lì sotto (Fuoristrada.it)

Una storia drammatica

La storia della North Yungas Road situata nella nazione sudamericana della Bolivia inizia già in modo drammatico: questo tratto di strada lungo 56 chilometri che collega la capitale La Paz con il centro abitato di Coroico venne infatti costruito dai soldati del Paraguay fatti prigionieri durante la Guerra del Gran Chaco tra i due paesi sudamericani, obbligati a lavorare in condizioni tremende.

L’autostrada della morte come è stata soprannominata questa pericolosissima via che costituisce l’unico collegamento percorribile in automobile tra i due centri abitati è molto pericolosa per vari motivi: il primo e più evidente è l’altezza specifica sul livello del mare del tratto stradale con La Paz che risulta la capitale più alta del mondo essendo situata a ben 3.640 metri d’altezza nel suo punto di massima elevazione. Ma c’è molto di peggio, sulla strada per North Yungas.

Centinaia di morti

Stando ai dati ufficiali diffusi dalla stampa e dalle autorità boliviane, ogni anno sulla North Yungas Road muoiono tra le 100 e le 250 persone con l’incidente più grave occorso nel luglio del 1983 quando un autobus cadde giù dalla strada uccidendo oltre un centinaio di persone. La media ufficiale di morti è di uno al giorno ma nonostante questo, il tratto di strada attira 25.000 turisti ogni anno, molti dei quali pronti a percorrere il tratto di strada in bicicletta.

Sull’autostrada della morte ogni errore può essere l’ultimo (Fuoristrada.it)

I principali pericoli su questo tratto di strada che corre a strapiombo sulla foresta ad altezze variabili tra i 3.600 ed i 1.500 metri sono la scarsa visibilità, specie in caso di pioggia, peggiorata dalla totale assenza di lampioni e manto stradale, il rischio di frane e le strette carreggiate in alcuni punti larghe appena tre metri che costringono gli automobilisti a tenere la sinistra per padroneggiare meglio il terreno tanto ostico della complessa strada.

Sebbene nel 2006 sia stata ufficialmente aperta una seconda strada che collega La Paz a Coroico questa viene utilizzata prevalentemente dai mezzi pesanti mentre turisti e viaggiatori occasionali continuano a mettersi alla prova sulla North Yungas per fare prima o semplicemente per l’adrenalina del rischiare la vita. Se volete seguirli non saremo certo noi a fermarvi ma prima date un’occhiata a questo video, così da capire se avete la stoffa per farcela o se è meglio prendere un taxi.

 

Manfredi Falcetta

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