Auto a benzina consumano troppo? Solo perché non avete idea di quanto consumiamo ogni giorno a causa di telefoni e dispositivi digitali vari. Scopriamo di più a riguardo su una notizia veramente incredibile.
Auto a benzina consumano troppo? Solo perché non avete idea di quanto consumiamo ogni giorno a causa di telefoni e dispositivi digitali vari. Scopriamo di più a riguardo su una notizia veramente incredibile.
Il mondo dell’automobile, tra non molto, sarà destinato ad un cambiamento mai visto prima d’ora. Parliamo del 2035, quando la transizione dalle auto tradizionali a quelle elettriche dovrebbe essere completa. Soprattutto in Europa e in molti stati americani. Il motivo è legato al necessario bisogno di inquinare di meno.
Impegno, questo, che ha visto scendere in campo in prima linea costruttori e governi di tutto il mondo. Tuttavia, forse non è l’unica questione spinosa per quanto riguarda le emissioni di CO2. Incredibile (nemmeno troppo) ma vero, ad inquinare tantissimo ci pensano anche telefoni, computer e dispositivi digitali vari: scopriamo in quale misura.
Un modo utile, quello delle email, di inviare messaggi che oggi, nel 2022, è utilizzatissimo in ogni angolo del globo. La loro nascita è legata a Ray Tomlinson, che nel 1971 ha inventato un programma per far comunicare fra loro i dipendenti di un progetto Made in Usa. Proprio nel ’71, Tomlinson inviò il primo messaggio di posta elettronica della storia. Anche se qualche anno prima venne sviluppato MAILBOX, un software che permetteva di inviare messaggi fra studenti universitari.
Il programma però faceva cilecca nella maggior parte dei casi, dato che i messaggi venivano salvati solo sul computer dove venivano scritti. Nel ’71 nasce invece un software, quello di Tomlinson, che permette alle persone di parlare fra loro attraverso vari dispositivi. E così nasce l’e-mail, che presto verrà anche accompagnata dalla caratteristica chiocciola.
Telefoni, computer e dispositivi del genere più inquinanti di un’auto? Per la precisione, le email. Otto di queste, sono capaci di emettere la stessa CO2 di un’automobile che percorre un chilometro.
Un’azienda di cento dipendenti, che inviano 33 messaggi di posta al giorno per circa 220 giorni annui, produce oltre 13 tonnellate di anidride carbonica. Il tutto, equivale a 13 viaggi andata e ritorno da Parigi a New York. Insomma, non parliamo di poca roba. Ciò è stato confermato da una ricerca realizzata da Ademe, l’agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia.
La ricerca ha indagato su quale impronta ambientale lascia mandare email. Ebbene, un’email da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2. Ogni volta che scriviamo sul web, quindi, facciamo del male al nostro pianeta. Il che accade perché prima di raggiungere i vari destinatari le mail vengono copiate più o meno dieci volte dai vari server che hanno poi il compito ditrasmetterle all’indirizzo di posta digitato. Passaggi che richiedono utilizzo di energia elettrica e quindi che producono emissioni di CO2.
Come possiamo limitare i danni? Tessa Gelisio, ambientalista e presidente di ForPlanet Onlus, ha lanciato dal suo blog Egocentrica.tv un modo per rispettare l’ambiente ed evitare sprechi. Ovvero, pensare prima scrivere, rileggere prima di spedire, evitare copie, usare la lista email in maniera intelligente, evitare mail che non portano a nulla, organizzare un meeting, svuotare la mailbox e ricordare l’allegato.
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