In casa Ferrari si raccolgono i cocci dopo un altro fine settimana imbarazzante, concluso con un sesto ed un ottavo posto in quel di Singapore. Proviamo a riassumere le motivazioni dietro ad un’annata horror.
Quando, al termine di una gara imbarazzante, conclusa a 45 secondi dalla fine, un team principal se ne esce con “Non abbiamo sfruttato il potenziale della macchina“, si capisce che in casa Ferrari c’è un serissimo problema. Non si è, prima di tutto, onesti verso i tifosi, tentando di nascondere una situazione insostenibile, parlando ancora di un famigerato potenziale che in realtà non esiste. In quel di Singapore, Charles Leclerc ha preso quasi un secondo al giro dalla Mercedes di George Russell, una monoposto che sembrava in grande difficoltà sino a poche settimane fa.
Tanto la Mercedes quanto la Red Bull hanno lavorato duramente, introducendo novità tecniche come ali e fondi, così da ritrovare competitività ed avvicinarsi addirittura alla McLaren, un punto di riferimento che appariva irraggiungibile. La Ferrari non è riuscita a correggere i problemi della SF-25, e la tanto sbandierata sospensione posteriore, introdotta in Belgio, non ha di certo risolto i problemi. Il tema delle altezze è stato il principale problemi di quest’auto, culminato nella doppia squalifica di Shanghai, ma c’è molto altro dietro al fallimento di questa squadra.
Frederic Vasseur è arrivato a Maranello ad inizio 2023, al posto di Mattia Binotto, ed i primi frutti del suo lavoro si sono visti lo scorso anno, quando la Ferrari perse per soli 14 punti il mondiale costruttori a vantaggio della McLaren. Tutto sembrava pronto per lottare per entrambi i titoli iridati, ma è poi arrivata la disastrosa SF-25 a rendere vani tutti i sogni. A Maranello si è sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare, rivoluzionando un’auto che era tutto sommato performando, realizzandone una che non ha mezzo punto di forza.
Non è una vettura competitiva in qualifica, con il caldo o con il freddo, sui tracciati veloci o su quelli freddi, è semplicemente un’auto lenta, da quarta forza in sostanza. Vasseur ha parlato di mondiale per tutto l’inverno, e da parte sua, non fa altro che trovare scuse alle disfatte del suo team. Il gruppo di lavoro che ha messo insieme, lo possiamo ormai dire, non è all’altezza del blasone del Cavallino, e molti membri se ne sono andati, tra cui due tecnici top in ambito power unit. Oltre a Loic Serra, in Ferrari non sono arrivati tecnici di grido, mentre la McLaren è tornata grande grazie a Rob Marshall e l’Aston Martin ha ingaggiato Adrian Newey.
La Ferrari si avvia verso la stagione 2026 con pochissime certezze, ed allo stato attuale delle cose, nulla fa pensare che il Cavallino possa giocarsi il titolo. Charles Leclerc è allo strenuo delle forze e Lewis Hamilton non pare più energico come ad inizio anno, e tra piloti e team emergono anche diverse divergenze comunicative. E gli avversari sembrano avere dalla loro un netto vantaggio tecnico ed umano.
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