La Dacia lavora per aumentare il proprio potenziale sul fronte elettrico, ed arrivano nuovi dettagli sulla Spring del futuro. Scopriamoli.
Le auto elettriche zoppicano nelle vendite, ma i costruttori stanno comunque ampliando il loro raggio d’azione, puntando ad aumentare le immatricolazioni. La Dacia presenterà una versione ad emissioni zero della Sandero nel 2027, dopo che quest’ultima diverrà anche ibrida già a partire dal prossimo anno. Nella gamma della casa di proprietà del gruppo Renault c’è già un modello alimentato a batteria, vale a dire la piccola Spring, lanciata nel 2021 e da poco tempo rinnovata, che si basa proprio sulla Renault City K-ZE.
Al giorno d’oggi, la Dacia Spring è in vendita al prezzo promozionale di 14.900 euro, confermandosi l’auto elettrica più economica sul mercato dalle nostre parti. La nuova generazione verrà lanciata nel 2027, ed in tal senso, emergono i primi aggiornamenti, a cominciare dal luogo di produzione che verrà modificato. Sino ad oggi, la piccola Spring è sempre stata prodotta in Cina, ma per evitare i dazi imposti dall’Unione Europa sui modelli che nascono nel paese del Dragone, il brand rumeno ha già pronta la sua contromossa.
Le auto elettriche non attirano i clienti per via dei loro prezzi elevati, ed è così che i costruttori stanno affilando le armi per rendere più accessibili. La Dacia Spring 2027 sarà prodotta in Europa e punta a diventare ancor più conveniente per la clientela, ma si punterà anche a migliorare l’efficienza e le dotazioni tecnologiche, così come l’autonomia che sul modello attuale è deficitaria, compresa tra i 225 ed i 300 km da poter percorrere tra una carica e l’altra. La produzione, come anticipato, avverrà nel Vecchio Continente per sfuggire ai dazi doganali, oltre che per sfruttare gli incentivi governativi messi a disposizione dai vari governi.
Secondo quanto emerso, la produzione avverrà in Slovenia, mantenendo comunque dei costi bassi, per poter abbassare, se possibile, anche il prezzo di listino. La Dacia Spring 2027 potrebbe costare meno di 18.000 euro e sarà basata sulla piattaforma AmpR Small, andando a rimpiazzare quella attuale, la CMF-A. Le modifiche principali saranno dovute all’introduzione delle batterie al sodio, che hanno costi di produzione inferiori rispetto alle LFP. Pur avendo minore densità energetica, favoriscono una migliore autonomia e mantengono delle buone prestazioni. Non ci resta altro da fare se non attendere ulteriori aggiornamenti su di lei.
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