Non c’è limite al peggio e, negli ultimi mesi, tantissimi dipendenti di major internazionali stanno finendo in bancarotta.
L’industria delle quattro ruote sta vivendo una fase di crisi con pochi precedenti storici. Nessuno, ma proprio nessuno può ritenersi fuori pericolo nel Vecchio Continente. Persino lavoratori che hanno esperienza e un’abilità tecnica notevole potrebbero trovarsi in difficoltà nei prossimi mesi e anni. Il mercato del lavoro è cambiato e i big dell’industria sanno che l’unica possibilità di una ripresa passa per un taglio del personale.
L’elettrico ha generato più danni che vantaggi e i major che hanno investito su questa tecnologia hanno avuto fatturati in flessione negli ultimi tempi. I veicoli sono sempre più cari e non si vedono spiragli positivi all’orizzonte. Attaccati dai major asiatici, i principali brand europei hanno subito un tracollo. L’avanzata delle Case cinesi sta mettendo in ginocchio il Vecchio Continente ma il tappeto rosso è stato steso dai burocratici europei che non avevano considerato gli effetti sul mercato del lavoro delle decisioni sul clima e l’inquinamento.
La Volkswagen è in trattiva con un’azienda cinese per cedere lo stabilimento di Osnabruck. Il colosso teutonico sta vivendo una delle fasi peggiori della sua storia. I numeri sono crollati rispetto al passato e tantissimi lavoratori sono in apprensione. L’azienda di Wolfsburg ha sempre rappresentato un punto fermo dell’economia tedesca ma la situazione sta sfuggendo di mano.
Dopo la bancarotta della Gerhardi e i migliaia di licenziamenti della Bosch e della Schaeffler, dalla Germania arrivano altre pessime notizie sul settore automobilistico. La Volt ha presentato istanza di insolvenza a causa dei problemi finanziari, con il tribunale di Saarbucken che ha comunicato di aver accolto la richiesta. La vicenda è passata nelle mani dell’avvocato Martin Kaitwasser, che lavora per lo studio legale Liser. La situazione è crollata in questi mesi a cavallo tra 2024 e 2025, dal momento che l’accordo con un’azienda cinese per la cessione è andato a monte. Mercato auto in crisi, in Europa ripartono gli incentivi?
La Chongqing Millison Technologies ha deciso di non acquistare la realtà aziendale. La dirigenza della Volt è corsa ai ripari e sarà costretta ad accedere a strumenti di protezione previsti dalla legge tedesca, presentando istanza di insolvenza in autoamministrazione. La Volt potrà pagare gli stipendi e proteggersi dai creditori, nel tentativo di far partire un piano di rilancio nei prossimi tempi.
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