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Stellantis non ce l’ha fatta: svanisce il sogno elettrico, lavoro in pericolo

Il colosso dell’automobilismo è in una situazione scomodissima. Occhio alle prossime settimane e al dialogo con il Ministro.

Dopo solo poche settimane, sembra essere tornato tutto nuovamente punto e da capo. L’iniziale accordo, che sembrava potesse risollevare la fabbrica di Mirafiori, pare sia saltato. Stellantis, come riporta da un’indiscrezione di Reuters, ha scelto la Polonia per la produzione delle auto cinesi di Leapmotor.

Stellantis, ora non si può fare più nulla (Canva) – Fuoristrada.it

Tutto doveva essere il frutto della joint venture ideata da Stellantis con il costruttore cinese Leapmotor, con l’obiettivo di trasferire la produzione di alcune vetture cinesi in Europa, con l’esclusiva per il colosso europeo di esportare e vendere le automobili cinesi in Europa. Inizialmente la fabbrica designata all’operazione sembrava proprio essere quella di Mirafiori, come dichiarato dallo stesso CEO di Stellantis, Carlos Tavares. “Se ci sarà la sostenibilità economica, lo faremo”, aveva detto in modo entusiasta.

E invece è stata scelta la fabbrica di Thychy, dove verrà prodotta la T03. Una situazione scomodissima per la fabbrica di Mirafiori, che oggi vede molto ridotta la sua produzione, anche per le numerose auto che sembravano dovessero essere costruite lì e sono state invece spostate altrove. Ad esempio la Panda, che invece viene prodotta in Serbia.

Mirafiori, cosa succede? Il piano e la proposta ai dipendenti

Ora la fabbrica di Mirafiori è a rischio tagli. La sua produzione annuale è stimata a meno di 50mila vetture nel 2024 anche se, in un’intervista a Il Sole24Ore, Carlos Tavares ha parlato di un piano. Il CEO di Stellantis ha rivelato di un progetto già esistente per lo stabilimento italiano, dove potrebbero iniziare la produzione della Fiat 500, sia ibrida che elettrica, lasciando l’assemblaggio di quella “vecchia” alla fabbrica in Algeria.

Stellantis sceglie la Polonia, Mirafiori nei guai (ansafoto.it) fuoristrada.it

“L’addio alle ipotesi di produrre vetture elettriche Leapmotor è una notizia bruttissima”, ha commentato il presidente di API Torino Fabrizio Cellino. “Spero che si faccia almeno la 500 e che Bruxelles riveda le norme sull’elettrico”, ha continuato. Il 3 aprile il governatore del Piemonte, ANFIA e i sindacati dal Ministero del Made in Italy a Roma per fare il punto della situazione.

Il 12 aprile, invece è stato proclamato uno sciopero dei dipendenti, ai quali al momento è stata fatta una proposta. Un nuovo accordo, firmato insieme con le organizzazioni sindacali, prevede incentivi fino a 100mila euro per gli operai fino a 130-150mila euro ai vertici per chi si licenzia o perchè prossimo alla pensione o perchè ha trovato un altro lavoro.

Giorgio D'Andrea

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