Buone notizie per chi è alla ricerca di una macchina nuova. In questa maniera si può addirittura spendere il 30% in meno rispetto al prezzo.
Il mercato dell’auto non sta vivendo un momento particolarmente positivo, anche se rispetto agli anni del Covid, quindi 2020 e 2021, le vendite sono cresciute. A dispetto della campagna volta ad incentivare l’acquisto di mezzi a zero emissioni, sono in pochi ad optare per questa variante. I costi elevati scoraggiano i più alla conversione e ad oggi sono pochi coloro che accettano di rivoluzionare il proprio modo di viaggiare, infarcendolo di lunghe soste per la ricarica, per il bene dell’ambiente. Inoltre la tecnologia non riesce ancora a convincere. C’è chi la ritiene non risolutiva e chi teme che le continue evoluzioni portino ad un’immediata svalutazione dei veicoli.
La questione potrebbe sembrare non particolarmente rilevante ed invece lo è, soprattutto per il futuro delle aziende europee. Nel Vecchio Continente la produzione di questo genere di mezzi non è certo paragonabile a quella asiatica, e mentre colossi come Volkswagen rendono noto che verranno ridimensionati gli stabilimenti che se ne occupano, la Cina prosegue a sfornare nuovi modelli di EV, dando ampio spazio alle start-up che, subito espatriano con l’obbiettivo di ampliare il loro bacino d’utenza, riuscendoci tra l’altro, grazie ad offerte aggressive.
Se dunque il problema sta nell’alta spesa richiesta, il suggerimento è quello di dare un occhio alle proposte che arrivano dall’Oriente. Il risparmio in questo caso può diventare addirittura del 30%.
Auto elettriche, così si può pagare di meno
Vi chiederete come sia possa concretizzare un taglio simile. Ebbene il trucco è rappresentato dai sussidi governativi concessi appunto per cercare di piazzare più unità possibili sui mercati europei e adesso vedremo come si è arrivati a questa situazione.
Basta informarsi un po’ per comprendere che la Cina ha investito parecchio a sostegno della sua industria. E per rendersene conto bastano un paio di dati. Nel 2022 dalle tasche statali sono usciti 57 miliardi di dollari, ossia 12 miliardi in più rispetto agli States.
Il massiccio impegno da parte del presidente Xi Jingping ha fatto sì che il Paese diventasse il principale esportatore al mondo, superando addirittura gli americani, i nipponici e i coreani.
Per quanto concerne l’Europa, invece, come si può intendere, non si sta andando alla grande. Come è apparso chiaro da un’indagine di Allianz da qui al 2030 gli abitanti della RPC che sceglieranno di orientarsi verso automobili nostrane saranno ben il 39% in meno.
Interessante è il caso del brand MG, una collaborazione anglo-cinese che in questa prima parte del 2023, ha visto un rialzo del 128% delle immatricolazioni all’interno dei confini europei, mettendosi alle spalle addirittura Tesla.
A giocare a favore della nazione rossa un aspetto cruciale. Essere in possesso delle materie prime utili a costruire le batterie che alimentano le vetture a spina, fa sì che non vi siano dei veri rivali. Solo in questi primi mesi dell’anno le auto cinesi vendute hanno registrato un incremento dell’8%. Tali dati ovviamente spaventano gli europei che hanno già chiesto a Bruxelles delle protezioni più severe. Gli attuali dazi del 10% sono ritenuti deboli.